Tasi troppo cara Cittadini all’attacco del regolamento

Documento dell’assemblea sulla corresponsione dei tributi «Si rischia di pagare anche sulle abitazioni inagibili»

L’AQUILA. Tasi troppo cara. Col rischio di doverla pagare anche sulle abitazioni inagibili. L’assemblea cittadina torna a incalzare l’assessore Lelio De Santis, in attesa della discussione in consiglio comunale sul Regolamento per la disciplina dell’Imposta unica comunale (Iuc).

L’assemblea afferma di non aver ricevuto risposta agli interrogativi rivolti il mese scorso, «che riguardavano la Tasi e non la Tari, la tassa sui rifiuti». «L’assessore», scrive l’assemblea, «rispose non nel merito, peritandosi, però, di tacciare i cittadini di fare inutile allarmismo. Ricordando che il presupposto impositivo per la Tasi è il possesso o la detenzione a qualsiasi titolo di fabbricati, ivi compresa l’abitazione principale, ecco cosa statuisce la delibera. Vengono indicati i servizi indivisibili che dovranno essere parzialmente coperti dal gettito Tasi: illuminazione pubblica, servizi cimiteriali, manutenzione stradale e verde pubblico, servizi socio-assistenziali, protezione civile, pubblica sicurezza e vigilanza, manutenzione e tutela di edifici ed aree comunali. L’aliquota 2014 è unica e corrisponde al 2 per mille, mentre, per i fabbricati rurali a uso strumentale, è fissata all’1 per mille. L’aliquota unica, pertanto, non prevede alcuna agevolazione, se non quella relativa al nucleo familiare con reddito Isee inferiore a 10mila euro per il quale è prevista una riduzione dell’imposta pari al 50%. La delibera stabilisce che, “nell’ipotesi in cui l’unità immobiliare sia utilizzata da un soggetto diverso dal titolare del diritto reale sulla stessa, quest’ultimo e l’occupante sono responsabili di autonome obbligazioni tributarie. L’occupante versa la Tasi nella misura del 30%, la restante parte è corrisposta dal titolare del diritto reale; il che vale anche per gli occupanti di Case e Map».

«Finalmente una prima risposta», argomentano ancora i cittadini dell’assemblea. «Gli occupanti di Case e Map pagheranno il 30%, peraltro, su una base imponibile calcolata su una rendita presunta, in quanto Case e Map non sono ancora accatastati, come possiamo leggere all’articolo 20. Sempre nello stesso articolo, notiamo che la giunta mostra qualche dubbio, ponendosi, tra parentesi, la domanda “e il Fondo Immobiliare e gli affitti concordati?”. Dubbio da sciogliere. A maggio del 2014 l’assessore dichiarava: “I cittadini pagheranno il primo acconto a ottobre e il saldo a dicembre, come prevede la normativa, per i comuni che ancora non recepiscono gli indirizzi per la nuova Tasi. Abbiamo preferito non tartassare gli aquilani, che in questo periodo sono alle prese con il pagamento della Tares e delle rate delle bollette del Progetto Case”. Con la delibera Tasi tutti gli aquilani possessori di fabbricati, ivi compresa l’abitazione principale, di aree scoperte, nonché di quelle edificabili, a qualsiasi uso adibito, con esclusione dei terreni agricoli, pagheranno il 2 per mille. Nel caso di locazione, o cessione dell’unità immobiliare, l’occupante pagherà il 30% e il restante 70% sarà a carico del titolare del diritto reale. Gli occupanti di Case e Map, Fondo immobiliare e affitto concordato, ancorché con il punto interrogativo, pagheranno il 30%, così come tutti gli aquilani ancora in affitto, a causa dell’inagibilità dell’abitazione principale e che godono di autonoma sistemazione, o altre forme di assistenza. Al 18 giugno le persone in autonoma sistemazione sono circa 3000, alle quali si aggiungono affitto concordato e Fondo immobiliare. È evidente che il Progetto Case non potrà essere scelto da tutti, per motivi personali, familiari e organizzativi, e, peraltro, non è sufficiente per tutti. Agli affitti, molto onerosi e del tutto fuori controllo, che in assenza di autonoma sistemazione dovranno essere pagati per intero, si va ad aggiungere ora il 30% della Tasi. L’ulteriore tassa, a carico degli affittuari, a fronte della crisi drammatica, non farà altro che aumentare le gravi condizioni economiche dell’intera città. Resta senza alcuna risposta chiara anche l’altra questione: si pagherà la Tasi anche sull’abitazione inagibile?». Secondo l’assemblea, nella norma transitoria del regolamento è specificato che le case inagibili causa sisma sono esenti dall’Imu. Ma non si fa riferimento esplicito alla Tasi.

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