Tassa sui rifiuti De Santis: «Stanati centinaia di evasori»

L’assessore: «Grazie alla Tari sarà abbassata l’imposta per molte attività che operano nella ristorazione»

L’AQUILA. Stanati centinaia di evasori della Tari (ex Tarsu), la tassa sui rifiuti istituita a dicembre del 2013.

L’attenta operazione di recupero e controllo messa a punto dal Comune permetterà, per il 2014, di abbassare l’imposta per gran parte delle attività commerciali che operano nel campo della ristorazione.

«Mentre nel resto d’Abruzzo è già scoppiata la polemica per l’aumento della Tari, all’Aquila siamo riusciti ad abbattere le tariffe», spiega con orgoglio l’assessore al Bilancio Lelio De Santis, che continua: «Sono tassabili tutti i locali e le aree che producono o possono produrre rifiuti. Il costo complessivo delle operazioni di smaltimento e raccolta deve essere completamente coperto dai cittadini, secondo la legge. All’Aquila il servizio svolto dall’Asm costa 14 milioni e mezzo di euro, di cui 8 milioni e mezzo devono derivare dalle tasse e i restanti 6 milioni sono coperti con fondi dello Stato». La Tari è divisa tra utenze domestiche e non (attività commerciali).

«Per il primo caso la tassa resterà praticamente invariata rispetta all’ex Tarsu», continua l’assessore. «Le differenze potranno essere di qualche unità di euro per famiglia. La novità, tuttavia, riguarda soprattutto le utenze non domestiche, le attività commerciali per le quali siamo riusciti a ottenere un significativo decremento dell’imposta. D’altra parte sarebbe stato assurdo pesare ancor più sulle tasche di commercianti che, in una realtà come la nostra, vivono una situazione davvero difficile. Stiamo lavorando per costruire una politica fiscale più amica».

La riduzione è di circa il 2-3% del totale e riguarda ristoranti, trattorie, pizzerie, bar, pub, mense, birrerie, ma anche categorie come l’ortofrutta, pescherie, fiorai, pizzerie al taglio, come richiesto dalle associazioni di categorie.

«Nella pratica, un ristorante di 100 metri quadrati che nel 2013 pagava 1332 euro di Tarsu, nel 2014 pagherà 1090 euro di Tari, con un abbattimento rilevante di circa 250 euro», spiega De Santis. «Restano, invece, inalterate le imposte per supermercati e altre attività commerciali». La ricetta dell’assessore ha due ingredienti principali: «In primis abbiamo chiesto all’Asm di ridurre il costo fisso del servizio di 290mila euro, in secondo luogo l’ufficio tributi ha svolto un’attività di recupero e accertamento che ci ha permesso di tassare 80mila metri quadrati di superficie in più rispetto alle utenze domestiche e 33mila per le utenze non domestiche. Quest’opera di recupero di superfici non denunciate, per cui si stavano evadendo le tasse, ci ha permesso di abbassare il costo dell’imposta a molti». Nel 2013, infatti, la Tarsu era pagata su due milioni 421mila metri quadrati di utenze domestiche che nel 2014 sono diventate 2milioni 502mila. I metri quadrati di utenze non domestiche tassati, invece, sono passati da 826mila a 859mila. Sono stati stanati, dunque, centinaia di evasori.

«Questo ci ha permesso anche di risolvere un altro problema che si è creato dopo il terremoto: mentre nel 2008 c’erano 36mila utenze in totale, nel 2014 ne abbiamo solo 25mila», precisa l’assessore comunale.

«Mi sento di parlare di un vero e proprio miracolo», dice l’assessore. «Per i cittadini il Comune non dev’essere un nemico, ma un amico. Vogliamo avere un rapporto collaborativo e trasparente: pagando tutti si paga di meno».

Michela Corridore

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