Tasse Ateneo, ok dal cda Si pagheranno da gennaio

Soddisfatta la rettrice Inverardi: in futuro potremo anche applicare dei correttivi Critiche dall’Udu che minaccia ricorsi al Tar: «Bocciati tutti i nostri emendamenti»

L’AQUILA. Da gennaio gli studenti dell’Ateneo aquilano torneranno a pagare le tasse.

Dopo la sospensione dei tributi per cinque anni dovuta all’accordo di programma stipulato col ministero nel dopo-terremoto, si torna alla normalità. È quanto stabilito, nella serata di ieri, dal consiglio di amministrazione dell’Università, che ha di fatto approvato il documento stilato la scorsa settimana dallo stesso organismo. Intanto, continuano le critiche da parte degli studenti, che ieri durante il cda si sono astenuti dal voto e parlano di «alcune luci e molte ombre» rispetto al nuovo sistema di contribuzione.

«Sono stati puniti i più poveri se fuori corso», spiega l’Udu (Unione degli universitari) in una nota. «Sono stati anche respinti emendamenti, da noi presentati, che tutelavano l’Ateneo, tutelavano i più poveri e che avevano ampia copertura».

Un buon risultato, invece, per la rettrice Paola Inverardi, che assicura: «Sull’argomento torneremo tra meno di un anno, quando avremo i dati definitivi delle iscrizioni per l’anno accademico 2014/15. In quella sede si vaglieranno i correttivi migliori».

Il nuovo sistema prevede due rate. La prima è formata da 140 euro di tassa regionale per il diritto allo studio e da 16 euro di bollo (totale 156 euro da pagare sempre, anche il prossimo settembre), poi da una tassa di iscrizione fissata dal ministero di 198,39 euro e da ulteriori 101,61 euro, una porzione della tassa contributiva (per un totale di 300 euro che nel 2014-15 non si pagherà perché ancora in vigore l'accordo di programma).

La seconda rata è calcolata sull’indicatore Isee e va da un minimo di 100 euro per redditi da 0 a 15.000 euro circa, a 220 per Isee di 20.000 euro circa, fino a un massimo assoluto di 850 euro.

Per gli iscritti in corso con almeno 12 crediti di attività annua e con reddito tra 0 e 10.632 è previsto il rimborso della seconda rata. Per tutti gli altri si possono applicare una serie di deduzioni in base al merito, alle situazioni familiari e al grado di attività dello studente durante l’anno.

«La pre-vigente regolamentazione delle tasse dell’Università dell’Aquila non prevedeva alcuno scalino iniziale, per cui l’introduzione di uno scalino oggi già sul reddito 0 introduce una violazione della legge», commentano gli studenti, pronti sull’argomento anche a ricorrere al Tar (Tribunale amministrativo regionale). «Si ricorda infatti che la normativa impedisce aumenti di tasse e contributi per le fasce di reddito sotto i 40.000 euro di Isee superiori agli adeguamenti Istat».

È prevista infatti la possibilità di un abbattimento dei contributi per le fasce più povere, ma soltanto per gli studenti in corso. «Scelta punitiva», secondo gli studenti, che continuano: «Grave e ugualmente punitivo il criterio per accedere agli sconti per le lauree magistrali. Sarà possibile avere esenzioni per l’accesso solo per gli studenti che si siano laureati nella triennale al massimo entro il primo anno fuori corso».

Questa mattina, comunque, ci sarà una conferenza stampa dei vertici dell’Università su questo tema. Ci saranno, tra gli altri, la rettrice, il prorettore Carlo Masciocchi, il direttore generale Pietro Di Benedetto e il professor Adriano Filipponi.

Michela Corridore

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