Tasse e Zona franca, si grida alla beffa

Il Pd: compromessa la possibilità di ripresa. De Matteis: è tempo di avere risposte certe

L’AQUILA. «Tasse e zona franca, una beffa per gli aquilani». Per i parlamentari del Pd, Giovanni Lolli, Giovanni Legnini e Luigi Lusi «la situazione è gravissima. Tale da compromettere per sempre la possibilità di ripresa della città». Nel mirino del Pd il decreto Milleproroghe.
«Abbiamo più volte ripetuto che - per quel che riguarda la sospensione delle tasse e la loro restituzione - L’Aquila deve avere lo stesso trattamento a suo tempo riservato ad Umbria e Marche» ha detto Lolli. «Invece, tra qualche mese, gli aquilani saranno i cittadini più tassati d’Italia. E questo perché la restituzione delle tasse, il cui pagamento è sospeso fino al 30 giugno, scatterà subito e al 100%. Entro la fine dell’anno bisognerà restituire le somme congelate del 2010, mentre quelle relative al 2009 dovranno essere versate, sempre a partire da luglio, senza sconti e in 60 rate». Nelle Marche la restituzione, ridotta del 40% e in 120 rate, è cominciata 12 anni dopo».

«Una situazione gravissima» hanno aggiunto Lusi e Legnini «che si tradurrà in un carico fiscale insostenibile per gli aquilani». Poi il bluff della Zona franca. «Una vera a propria presa in giro» hanno commentato i tre parlamentari nel corso di una conferenza stampa «visto che, con sole due righe contenute nel maxiemendamento, Tremonti ha cancellato tutto. Ciò che rimane è solo quanto previsto nella finanziaria del 2007 (governo Prodi), ovvero un tetto di spesa di 50 milioni di euro per 22 zone franche urbane. Nulla di più. Scomparsi dunque i 45 milioni previsti per la zona franca urbana dell’Aquila già autorizzata dall’Unione europea e dal Cipe, ma svanita nel nulla. Il Governo deve intervenire e deve farlo mantenendo tutti gli impegni assunti. Sarebbe facile utilizzare questi argomenti in campagna elettorale. Ma non è ciò che vogliamo. A noi preme risolvere subito queste questioni vitali per il futuro di questo territorio».

Su tasse e zona franca è intervenuto anche il vice presidente del consiglio regionale, Giorgio De Matteis. «Da più di una settimana» ha detto «siamo in attesa di avere notizie su problemi che oggi sono all’attenzione di tutti. Avevamo chiesto certezze sullo stato di attuazione della Zona franca urbana, così come sulla situazione del recupero economico, produttivo e sociale delle aree terremotate. Abbiamo già perso molti mesi e penso che sia trascorso un limite temporale accettabile per avere risposte. Chiodi è commissario delegato dal governo, faccia avere a noi e agli abruzzesi notizie certe su tempi e modalità di attuazione della Zona franca urbana. E si impegni a far comprendere alla maggioranza del governo nazionale che restituire le tasse rateizzandole non è una concessione, ma il diritto di una popolazione stanca di essere usata, da una parte e dall’altra, per riempire giornali e telegiornali».

Ma per il consigliere regionale Antonio Del Corvo, candidato del Pdl alla presidenza della Provincia, «su tasse e Zona franca c’è una strumentalizzazione a fini elettorali. Non è vero» ha detto «che gli aquilani dovranno restituire le tasse non pagate entro il 2010. È una menzogna fondata sul nulla. Il Senato, com’è suo dovere, si limita a segnalare al ministro Tremonti che occorre la copertura finanziaria al mancato gettito derivante dalla sospensione delle tasse nei comuni del cratere. Ora i tecnici del ministero metteranno a punto gli strumenti per trovare la necessaria copertura finanziaria. Strumenti che possono essere individuati in una legge ad hoc o nelle opportune variazioni di bilancio».