Tasse, studenti per il no Oggi la decisione del cda

Università, da definire soltanto la quantificazione delle somme da pagare Chieste modifiche al regolamento per evitare gli aumenti eccessivi

L’AQUILA. Si riunisce oggi il consiglio di amministrazione d’Ateneo per decidere definitivamente sulla questione tasse. In discussione non tanto la reintroduzione dei tributi, ormai praticamente certa, quanto piuttosto le somme che gli studenti dovranno pagare.

Sull’argomento si è espresso già il Senato accademico, formulando delle linee di indirizzo. Una bozza rivista e corretta da parte del consiglio d’amministrazione venerdì scorso, nell’ottica della ricerca di un punto di incontro tra studenti, che chiedono un rientro «morbido» dall’accordo di programma con il ministero, che ha permesso la sospensione dei tributi dal 2009, e la governance d’Ateneo.

La rettrice Paola Inverardi e il suo staff, infatti, non sono disposti a cedere a una diminuzione drastica delle entrate rispetto a oggi: 14 milioni di euro in totale, budget che arriva annualmente grazie all’accordo di programma. Intanto, ieri, il consiglio studentesco ha messo nero su bianco il proprio parere sul problema, chiedendo una serie di modifiche al documento stilato dal cda la settimana scorsa. Un parere, quello degli studenti, obbligatorio, ma non vincolante, che comunque non potrà non essere preso in considerazione nella riunione di oggi. Tre le principali richieste, come spiega la presidente del consiglio studentesco Arianna Fiorenza: «Salvaguardare le fasce di Isee (indicatore del reddito) più basse eliminando lo scalino iniziale dei contributi; alleggerire i criteri di merito per l’accesso agli sconti per le matricole delle lauree magistrali e considerare il regolamento attuale come provvisorio riaprendo la discussione sullo stesso prima dell’anno accademico 2015/2016 quando, cioè, si tornerà a pagare anche la prima rata (che per quest’anno è sospesa)». Il parere del consiglio studentesco è stato votato all’unanimità, con il favore anche di Azione universitaria, che nei giorni scorsi aveva plaudito al lavoro svolto dall’Ateneo sull’argomento. «Riteniamo che il regolamento presentato dal cda produca un livello di tassazione troppo alto e in eccessivo aumento rispetto alla tassazione del pre-terremoto e che includendo i 300 euro di prima rata, che quest’anno continueranno a non essere pagati, la tassazione a regime sia insostenibile per gli studenti», continua la presidente.

«Alla luce della discussione, i consiglieri di amministrazione, che fanno parte del consiglio studentesco presenteranno in cda una lista di emendamenti».

Michela Corridore

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