Tende sulla strada bloccata

22 Agosto 2010

Cresce la protesta contro la chiusura dell'ospedale

PESCINA. Il popolo di Silone mobilitato per difendere l'ospedale. E' una nuova «Fontamara» quella che si sta vivendo in questi giorni a Pescina, dove gli abitanti, con il sindaco in testa, hanno bloccato la strada che porta ad Avezzano per protestare contro la chiusura dei reparti ospedalieri. Bandiere nere issate a lutto, traffico bloccato e sit in di protesta davanti al Serafino Rinaldi nella seconda giornata di protesta in strada.

Oramai si montano anche le tende sulla strada regionale 83, davanti all'ospedale. Dalla chiesa di San Giuseppe all'incrocio che porta al Fucino, la strada - trasformata in una grande area pedonale - è piena di sedie e tavoli, resti dei fuochi della notte e cartelli di protesta.  I cittadini di Pescina ormai stazionano notte e giorno davanti all'ospedale, aspettando che i responsabili del Piano di riordino sanitario li ascoltino. Nel piazzale del Rinaldi delle signore si sono sistemate con le sedie.

Parlano dell'occupazione della strada della sera prima, del suono delle campane usato dai parroci per richiamare i cittadini e delle proteste che sono pronte a portare avanti per difendere il loro ospedale.  «Sono cento anni che esiste il Serafino Rinaldi», hanno affermato con grinta delle nonnine sedute fin dalla mattina davanti all'ospedale «perché proprio ora lo devono chiudere?». Gli interrogativi delle contestatrici sono gli stessi che si pongono gli amministratori comunali.

Sotto gli alberi del piazzale dell'ospedale, al riparo dal sole, staziona il primo cittadino Maurizio Radichetti. Fin dalle prime ore della mattina si è messo al lavoro per convocare tutti i sindaci della Valle del Giovenco: riunione straordinaria davanti all'ospedale. E nonostante i suoi appelli non siano stati recepiti, Radichetti continua ad andare avanti per la sua strada. «Sappiamo che il Piano ormai è pronto per entrare in vigore», ha spiegato «visto che non ci hanno voluto ascoltare, chiediamo almeno di sospendere per il momento il Piano e di darci la possibilità di presentare delle proposte». 

Bloccare il Piano ed impedirne l'entrata in vigore è l'obiettivo dei cittadini di Pescina che continuano ad annunciare azioni eclatanti per sensibilizzare l'opinione pubblica su questo problema. «Fino ad ora la protesta è stata pacifica», hanno precisato alcuni cittadini, «ma se non succede nulla le cose cambieranno. Abbiamo cercato di impedire l'uscita dell'autostrada con l'immondizia, ma è stata rimossa.

Siamo pronti a tutto pur di difendere il nostro ospedale». Anche una delegazione del comitato pro ospedale di Tagliacozzo, insieme ad alcuni amministratori, ieri ha portato la propria solidarietà ai pescinesi.  Mentre i contestatori discutono le azioni da mettere in campo nei prossimi giorni, cominciano ad arrivare i sindaci che insieme a Radichetti fanno il punto della situazione. Intanto si prepara un'altra giornata di protesta.

© RIPRODUZIONE RISERVATA