Tenta di lanciarsi dal viadotto, ma il gesto eroico del brigadiere le salva la vita

Tragedia sfiorata a Rovigo dove una 42enne è stata soccorsa dopo l’intervento di un militare di Sulmona. Il carabiniere di origini abruzzesi ha dialogato con la donna, poi afferrata in tempo e portata al sicuro
SULMONA. Il brigadiere Luca Duro, 36 anni, nato a Forlì e per molti anni residente a Sulmona – città d’origine del padre Panfilo, ex carabiniere – ha coordinato un intervento che ha permesso di salvare una donna di 42 anni intenta a compiere un gesto estremo su un ponte lungo la strada statale 309 “Romea”, nel territorio di Rovigo.
Alla guida dell’equipaggio della radiomobile di Adria, Duro ha gestito la situazione con rapidità e precisione, evitando conseguenze gravi. La sua esperienza ha rafforzato l’approccio umano e attento verso le persone in stato di bisogno.
La centrale operativa era stata allertata dalla madre della donna, preoccupata per le intenzioni della figlia, che manifestava l’intenzione di volersi fare del male. Sul posto, la 42enne si era fermata con il veicolo e poi si era avvicinata alla ringhiera del ponte, con le gambe nel vuoto e in evidente stato di agitazione.
Nonostante la scarsa visibilità e il traffico intenso, i carabinieri, sotto la guida di Duro, hanno avviato un dialogo per dissuadere la donna dal suo intento.
Quando la donna ha infine tentato di lanciarsi nel vuoto, l’equipaggio è intervenuto prontamente, afferrandola e riportandola al sicuro. I militari sono poi riusciti a rassicurare la donna fino all’arrivo degli operatori sanitari, che l’hanno infine presa in carico.
L’operazione si è conclusa senza danni evitando il peggio, e ha evidenziato il coordinamento, la rapidità e l’attenzione dei carabinieri alle condizioni della persona in difficoltà, nel pieno rispetto delle procedure operative. L’intervento dimostra come la professionalità dell’Arma, unita a sensibilità e preparazione, possa fare la differenza in situazioni critiche. Grazie all’esperienza consolidata alla radiomobile di Adria, Duro ha seguito scrupolosamente i protocolli dell’Arma, dimostrando competenza e sangue freddo nella gestione di situazioni ad alto rischio.
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