Terremoto, Chiodi e Berlusconi impugnano i ricorsi al Tar dei Comuni esclusi dal cratere

19 Luglio 2011

I Comuni esclusi dal cratere, e dai relativi benefici economici e fiscali, e riammessi dal Tar sono 26.
La presidenza del Consiglio dei ministri sta verificando anche l'eventualità di un ricorso al Consiglio di Stato

SULMONA. La Presidenza del Consiglio dei ministri e il commissario delegato per l'emergenza terremoto in Abruzzo hanno deciso di impugnare le sentenze con cui il Tar del Lazio ha accolto i ricorsi di 26 Comuni abruzzesi esclusi dal cosiddetto "cratere sismico" e dai relativi benefici economici e fiscali.

Secondo quanto sostenuto nel ricorso notificato oggi ad alcuni dei Comuni ricorrenti, nel compilare la lista del cratere sismico l'allora commissario straordinario per l'emergenza sisma, Guido Bertolaso, aveva preso come assoluto riferimento il rilievo macrosismico e non quello dei danni riportati dalle case.

Secondo i rilievi macrosismici effettuati dall'Ingv, sarebbe emerso che i Comuni ricorrenti non avrebbero risentito di un'intensità MCS uguale o superiore al sesto grado, come prescritto dall'ordinanza del Consiglio dei ministri per entrare nel cratere sismico.

La maggior parte degli amministratori dei Comuni ricorrenti si è detta "particolarmente stupita" della decisione di Chiodi di impugnare le sentenze del Tar alla luce delle dichiarazioni con cui il commissario straordinario per la ricostruzione aveva dato ampie garanzie di voler rispettare la
decisione dei giudici amministrativi.

In seguito il presidente e commissario per la ricostruzione, Gianni Chiodi, ha confermato che la Presidenza del Consiglio dei Ministri sta verificando l'eventualità di un ricorso al Consiglio di Stato, ma ha spiegato contestualmente che lui è contrario a questa iniziativa. Chiodi ha anche ricordato che sull'argomento ha scritto in passato una lettera alla Protezione Civile nazionale proprio al fine di appellare il pronunciamento del Tar.

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