Terremoto, fondi dirottati. Scontro in Regione

Vertice di maggioranza in Regione per la variazione di bilancio che potrebbe spostare risorse, prima stanziate per il terremoto, verso interventi che col sisma non c'entrano nulla. Il vice presidente del consiglio regionale, Giorgio De Matteis, contrario

L'AQUILA. Sarà un vertice di maggioranza, in programma questo pomeriggio a Pescara nella sede della Regione Abruzzo, in viale Bovio, a vagliare nel dettaglio la variazione di bilancio che dirotterebbe alcune risorse stanziate per il terremoto in capitoli che poco o nulla hanno a che vedere con il cratere. Critico sulla questione il vice presidente del consiglio regionale, Giorgio De Matteis, pronto a «spulciare» i trasferimenti di denaro voce per voce.

«Che nessuno pensi di poter utilizzare la disgrazia del sisma e i fondi per essa stanziati, per interventi che con questa disgrazia non c'entrano nulla», aveva tuonato De Matteis in una conferenza convocata all'Emiciclo.

La delibera in questione propone una variazione complessiva di 34 milioni di euro. Di questi, 16,1 milioni di euro circa provengono dai fondi Docup, sbloccati da una delibera Cipe del 6 novembre scorso e 6,8 milioni rappresentano i proventi dell'assicurazione immobiliare riscossi nell'area del cratere. I restanti 10,7 milioni derivano da donazioni private. Di fatto, la delibera dirotta le risorse su una trentina di capitoli di spesa. Tra questi ci sono: attività culturali e musicali, attività socio-assistenziali, interventi a favore dello sport. Si chiedono interventi per edifici di culto. Le somme più sostanziose riguardano 2 milioni e 250 mila per l'aeroporto di Pescara e soprattutto 13 milioni e 500mila per conguagli sul trasporto pubblico locale.

Quest'ultima voce rappresenta una nuova spada di Damocle per il bilancio regionale.

«L'assessore al bilancio Carlo Masci», ha commentato De Matteis «dovrà spiegarci punto per punto su quale presupposto si sia potuta fare questa variazione». Un provvedimento che, secondo il consigliere regionale «è stato concertato malissimo in sede di maggioranza, partendo da un un presupposto sbagliato, e cioè l'utilizzo di risorse finanziarie derivanti dal problema terremoto, quindi fondi destinati alla città dell'Aquila e al cratere in generale».

L'aspetto più grave sembra quello relativo ai proventi assicurativi. De Matteis ha valutato che «recuperare le risorse per la riqualificazione di questi edifici tra i fondi per la ricostruzione, significherebbe perdere 7 milioni di euro». Il primo a segnalare l'anomalia della delibera è stato il vice-capogruppo dell'Idv all'Emiciclo, Cesare D'Alessandro, molto critico nei confronti del governatore Gianni Chiodi: «Si atteggia a novello Robin Hood degli Aquilani», ha spiegato, «ma si comporta come lo sceriffo di Nottingham, rubando ai poveri per dare ai ricchi». Il governatore, nel ribadire che quei fondi non hanno un vincolo di destinazione d'uso, ha comunque assicurato che l'ultima parola sulle destinazioni spetta al Consiglio.

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