Torna libera tra i boschi l’orsa rimasta orfana: la nuova sfida del Parco

Abbandonata nel maggio scorso, sei mesi di cure a Pescasseroli: «I protocolli prevedono queste operazioni prima dell’inverno»
PESCASSEROLI. Nina, la piccola orsa marsicana rimasta orfana, dopo sei mesi di cure nel Parco Nazionale d’Abruzzo, è pronta a tornare libera tra i boschi. Una scommessa vinta dall’ente che l’aveva presa in cura dopo essere rimasta orfana della madre lo scorso maggio. Un’orsetta schiva, seguita da due tecnici e un medico veterinario, che non ha mai visto il biberon, come sottolinea il direttore del Parco, Luciano Sammarone, che tira un respiro di sollievo per la buona riuscita di un percorso che permetterà all’animale di tornare a circolare liberamente.
Nel maggio 2025 i guardiaparco ricevettero la segnalazione di un orso abbandonato a Pizzone, nel versante molisano del Parco. L'Ente l'ha quindi accolta prima nella sua struttura di Pescasseroli, e successivamente in un'area naturale dove la piccola potesse sperimentare un assaggio di vita libera sotto però l'occhio attento degli esperti. La piccola orsa marsicana appartiene alla sottospecie di orso più rara al mondo, e per mantenere vitale la popolazione ogni individuo è fondamentale, per questo il suo reinserimento in natura è così importante.
Dopo averla recuperata in stato di abbandono, l'Ente è stato chiamato a compiere una scelta difficile: lasciare la piccola dov'era, consegnandola a una morte certa vista la tenera età; oppure prenderla e curarla sperando in un futuro ritorno in natura. Il rischio era che una volta venuta in contatto così giovane con gli esseri umani diventasse un individuo confidente e rischiasse quindi di rimanere in cattività per tutta la vita. Il Parco ha accettato la sfida e ha lavorato con esperti per evitare questa circostanza e ora Nina è pronta per tornare in natura, e non a caso è stato scelto proprio il periodo invernale, quando gli orsi si preparano ad andare in letargo.
«Nei giorni scorsi, con i suoi 34 kg di forza e vitalità, è stata sottoposta ai controlli sanitari, necessari per valutare il suo stato generale di salute, e siamo in attesa dei risultati. Tutto questo per prepararla al momento più atteso: il ritorno in natura», commenta il direttore Sammarone. «A dicembre, al massimo entro la fine dell’anno, tornerà libera per l’ibernazione. I protocolli messi a punto prevedono queste operazioni si fanno liberando gli animali prima dell’inverno. Noi quello che abbiamo fatto e stiamo facendo è quello di evitare qualunque forma di abituazione. Non ha mai visto il biberon. Siamo stati più attenti e abbiamo provato da subito a farla mangiare. È ancora un’orsetta schiva. Sono state sempre due persone ad averla seguita insieme alla veterinaria. È ovvio che tutto diventa più complesso e delicato. Per noi è stata una vera e propria sfida», rincara il direttore del Parco.
Nina tornerà nei boschi all’inizio dell’inverno, «La tranquillità dell’inverno e l’ibernazione potranno servire a un reset naturale. Speriamo in un nuovo inizio che l’aiuterà a crescere forte, autonoma e libera!», si legge in una nota diffusa dall’ente, il quale ribadisce che questo resta comunque un tentativo. «La Natura resta imprevedibile, e una volta in libertà, nessun esito può essere garantito al 100%. La sua è una storia fatta di impegno, professionalità e speranza, ma è anche una storia fondamentale per la conservazione: ogni percorso come il suo contribuisce ad accrescere conoscenze, migliorare protocolli e rafforzare le strategie di tutela della fauna selvatica. Ogni passo è stato valutato e ponderato con dedizione dai tecnici del Parco in continuo e costante raccordo con i massimi esperti internazionali, con l’obiettivo di restituirle la libertà che le spetta», conclude il Parco.
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