Transcom, agibile e chiusa
I sindacati: tutto fermo nonostante le promesse
L’AQUILA. Due settimane fa l’annuncio della Transcom: «Siamo pronti a riaprire il call center aquilano». Ma Rappresentanze aziendali e sindacati - mentre tutto è ancora fermo - chiariscono la loro posizione in una raccomandata spedita all’azienda: «Per noi la trattativa, a queste condizioni, è chiusa». Intanto altre società vogliono sbarcare all’Aquila.
Per i 360 operatori del call center di Pettino che rischiano il licenziamento sono giorni di attesa. E non mancano i colpi di scena. La trattativa si è arenata durante l’ultimo incontro al ministero del 7 settembre, con le parti ancora molto distanti.
Qualche giorno dopo, l’assemblea del personale ha dato mandato ai sindacati di valutare soluzioni alternative: in particolare ci sarebbe una società, la E-Care, che vanta già clienti importanti come Vodafone e Opitel, pronta a riassumere tutti i dipendenti Transcom. A questo punto la multinazionale, il 14 settembre, ha annunciato il termine dei lavori per il ripristino dell’agibilità allo stabile, e soprattutto la volontà di far ripartire al più presto l’attività produttiva, richiamando in sede i lavoratori distaccati dopo il terremoto, in attesa che si sblocchi la vertenza.
I sindacati sono però scettici: anche i dipendenti distaccati negli altri siti del gruppo - una settantina - sono attualmente in cassa integrazione e le porte dell’immobile, a Pettino, restano chiuse. In una stringata raccomandata inviata all’azienda, le Rsu e le quattro sigle sindacali - di nuovo compatte - hanno detto chiaramente che, senza alcun passo indietro della proprietà, la procedura di mobilità in corso è chiusa, con esito negativo.
Per tentare di riaprire il dialogo, è ora intervenuta la Provincia: l’assessore Ermanno Giorgi è pronto a convocare le parti nei prossimi giorni.
Ma intanto, oltre alle E-Care, è apparsa sulla scena un’altra società, disponibile ad aprire all’Aquila un nuovo call center e ad offrire 180 posti di lavoro.
L’iniziativa doveva essere presentata venerdì scorso in una conferenza stampa, alla presenza di Comune e Provincia, ma è slittata di una settimana.
Su Internet, però, corrono veloci annunci del genere: «Nei prossimi giorni», si legge nel sito dell’Ugl «aprirà un nuovo call-center in città. Tutti coloro che sono interessati ad eventuale assunzione, devono inviare il proprio curriculum al seguente indirizzo di posta elettronica: ufficiopersonale@spaitalia.eu, all’attenzione del dottor
Roberto Di Nicola».
E non dimentichiamo che anche la 3G di Sulmona, che opera nello stesso settore, è intenzionata ad aprire all’Aquila entro il 31 dicembre.
Per i 360 operatori del call center di Pettino che rischiano il licenziamento sono giorni di attesa. E non mancano i colpi di scena. La trattativa si è arenata durante l’ultimo incontro al ministero del 7 settembre, con le parti ancora molto distanti.
Qualche giorno dopo, l’assemblea del personale ha dato mandato ai sindacati di valutare soluzioni alternative: in particolare ci sarebbe una società, la E-Care, che vanta già clienti importanti come Vodafone e Opitel, pronta a riassumere tutti i dipendenti Transcom. A questo punto la multinazionale, il 14 settembre, ha annunciato il termine dei lavori per il ripristino dell’agibilità allo stabile, e soprattutto la volontà di far ripartire al più presto l’attività produttiva, richiamando in sede i lavoratori distaccati dopo il terremoto, in attesa che si sblocchi la vertenza.
I sindacati sono però scettici: anche i dipendenti distaccati negli altri siti del gruppo - una settantina - sono attualmente in cassa integrazione e le porte dell’immobile, a Pettino, restano chiuse. In una stringata raccomandata inviata all’azienda, le Rsu e le quattro sigle sindacali - di nuovo compatte - hanno detto chiaramente che, senza alcun passo indietro della proprietà, la procedura di mobilità in corso è chiusa, con esito negativo.
Per tentare di riaprire il dialogo, è ora intervenuta la Provincia: l’assessore Ermanno Giorgi è pronto a convocare le parti nei prossimi giorni.
Ma intanto, oltre alle E-Care, è apparsa sulla scena un’altra società, disponibile ad aprire all’Aquila un nuovo call center e ad offrire 180 posti di lavoro.
L’iniziativa doveva essere presentata venerdì scorso in una conferenza stampa, alla presenza di Comune e Provincia, ma è slittata di una settimana.
Su Internet, però, corrono veloci annunci del genere: «Nei prossimi giorni», si legge nel sito dell’Ugl «aprirà un nuovo call-center in città. Tutti coloro che sono interessati ad eventuale assunzione, devono inviare il proprio curriculum al seguente indirizzo di posta elettronica: ufficiopersonale@spaitalia.eu, all’attenzione del dottor
Roberto Di Nicola».
E non dimentichiamo che anche la 3G di Sulmona, che opera nello stesso settore, è intenzionata ad aprire all’Aquila entro il 31 dicembre.