«Tribunale verso la chiusura»

L'Ordine forense contro il trasferimento dei magistrati

AVEZZANO. Due magistrati trasferiti, due in collocamento fuori ruolo e uno in pensione. Un giudice del lavoro assegnato alla commissione per gli esami in magistratura: per almeno 2 anni non potrà fare processi. Sei giudici in meno su 11 di ruolo. E' iniziata la spoliazione del Tribunale di Avezzano: ora il rischio è la chiusura.

Almeno secondo il Consiglio dell'Ordine degli avvocati, che di recente ha illustrato il provvedimento del Csm che prevede la soppressione delle strutture più piccole ed evidenziato i tagli già avviati. Dopo aver commentato la deliberazione del Csm, in cui l'organo di autogoverno della magistratura individua una serie di tribunali da chiudere, il Consiglio dell'Ordine ha affrontato la questione dei tagli già avviati e annunciato una mobilitazione. 

Ad Avezzano i magistrati togati sono rimasti in undici, ma in realtà, a causa di pensionamenti e trasferimenti, dopo la pausa estiva ne resteranno in attività soltanto cinque. Per due anni anche l'attuale giudice del lavoro, che partecipa alla commissione per gli esami in magistratura, sarà costretto all'astensione dalle udienze per un minimo di due anni. Una situazione davvero difficile per il presidente del tribunale Giovanni Garofali e il procuratore capo Vincenzo Barbieri, considerato che il tribunale di Avezzano per mole di processi è secondo solo a Pescara.

Alla critica situazione di organico deve aggiungersi, secondo gli avvocati, quella altrettanto difficoltosa del personale di cancelleria, con 5 posti soppressi.  Uno scenario difficile, che confermerebbe la volontà di arrivare alla soppressione. Il Csm, nella deliberazione del 13 gennaio prevede la chiusura per i tribunali che contano meno di venti magistrati, che hanno un bacino di utenza inferiore ai 200 mila abitanti e che non si trovino in un capoluogo di provincia.

Si tratta di tre requisiti che il Tribunale di Avezzano non ha. «Il Consiglio superiore della magistratura», spiegano dall'Ordine forense «non prende in alcuna considerazione le caratteristiche territoriali e le realtà locali che saranno penalizzate da un disegno di soppressione. Tiene in considerazione solo i numeri». Per questo ieri gli avvocati marsicani hanno sostenuto la protesta dei magistrati contro i tagli: allo sciopero nazionale indetto dall'Anm hanno aderito tutti i magistrati di Avezzano.

Inoltre il Consiglio dei legali ha convocato per giovedì 8 luglio un'assemblea generale degli iscritti, per deliberare le iniziative da assumere per la tutela di quello che viene definito «un indispensabile presidio di giustizia gravemente minacciato». Gli avvocati ritengono infatti impercorribile un'ipotesi di chiusura della struttura e un trasferimento di tutti i procedimenti all'Aquila. I due tribunali sono già al limite e una fusione, dicono i legali, creerebbe il black-out totale dell'attività giudiziaria. Non è escluso che nel corso della prossima riunione vengano programmate delle manifestazioni di protesta anche al di fuori delle aule di giustizia.

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