Tumore della pelle: 18 mesi per fare una visita all'Aquila

Tempi biblici delle liste d’attesa, Giorgi (Cisl) attacca l’Asl Il manager Tordera: siamo pronti a potenziare gli organici

L’AQUILA. Tempi biblici per esami diagnostici e visite specialistiche all’ospedale San Salvatore. Non meno di quattro mesi per una Tac o un controllo al Centro cefalee. Ma si può arrivare anche ad un anno e mezzo di attesa per un appuntamento in Dermatologia oncologica. La denuncia è della Cisl sanità, che chiede alla Asl «un intervento risolutivo per abbattere le liste di attesa». Immediata la replica del manager dell’Azienda sanitaria, Rinaldo Tordera che annuncia un potenziamento degli organici.

LISTE DI ATTESA. «Il problema delle liste di attesa resta il tallone di Achille della Asl, in particolare dell’ospedale San Salvatore», evidenzia Gianfranco Giorgi, coordinatore Cisl sanità della provincia dell’Aquila, «i dati parlano chiaro: per una visita specialistica o un esame diagnostico si può arrivare a oltre un anno di attesa. Tempi inaccettabili per pazienti che devono effettuare controlli di routine o visite specialistiche».

GLI ESAMI. Secondo i dati diffusi dalla Cisl, per una visita dermatologica oncologica le prenotazioni sono a un anno e mezzo, ovvero nel 2018. Un anno e tre mesi per una semplice visita senologica, mentre occorrono almeno dieci mesi per una risonanza magnetica neurologica. I pazienti che necessitano della mappaura dei nei devono aspettare 8 mesi prima di effettuare il controllo, sei mesi il tempo di attesa per una mammografia, quattro per una Tac. Infine, le visite al Centro cefalee, attivo due giorni a settimana, non vengono prenotate prima di 4 mesi.

RIDURRE I TEMPI. «Di fronte a questa situazione», dichiara Giorgi, «non possiamo restare a guardare, viste anche le numerose sollecitazioni che il nostro sindacato riceve quotidianamente. La sanità è un bene primario che va salvaguardato e su cui si deve investire. Chiediamo a Tordera di intervenire immediatamente con misure efficaci per ridurre i tempi di attesa, soprattutto per prestazioni che risultano indispensabili nella prevenzione oncologica e delle malattie che più frequentemente affliggono la popolazione».

POTENZIARE IL PERSONALE. «Lo sforzo compiuto da tutti gli operatori sanitari non è sufficiente a garantire tempi accettabili per accedere alle prestazioni ed evitare una mobilità passiva che nuoce alle casse della nostra Asl», fa notare Giorgi, che invita Tordera «a potenziare il personale, al fine di ridurre le attese per visite ed esami indispensabili per la salute della collettività».

LA ASL. «Le criticità riguardano solo i pazienti che, senza malattie riscontrate, vogliono sottoporsi ad esami e accertamenti», fa sapere il direttore generale della Asl, Rinaldo Tordera, «stiamo potenziando gli organici, tuttavia il 15-20 per cento degli utenti, prenota e poi non disdice. Per questo, abbiamo attivato il servizio recall, che in pochi mesi ha dato risultati eccellenti e consente di recuperare le prenotazioni lasciate vuote».

MALATI ONCOLOGICI. La Asl fa sapere che «da alcuni mesi, per i malati oncologici, è stato stabilito un percorso differenziato ospedale-territorio, separando le due compteneze, per offrire un’assistenza personalizzata. Abbiamo stabilito percorsi specifici di cure per i malati oncologici, separando le competenze ospedaliere, riservate ai casi acuti, da quelle relative all’assistenza territoriale. Anche per le visiste al seno su pazienti affetti da cancro c’è la garanzia assicurata direttamente dal reparto che monitora, valuta e fissa le prenotazioni, al di fuori del Cup, seguendo il malato in base alle specifiche necessità». (m.p.)

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