Gran Sasso

Turista polacco disperso sul Gran Sasso, emerge una traccia Gps

5 Dicembre 2025

Il segnale arriva dall’orologio: il 44enne sarebbe salito sulla vetta del Corno grande per poi scendere fino a quota 2.800

L’AQUILA. Continuano le ricerche di Karol Brozek, il polacco di 44 anni disperso con i suoi due cani dal 19 novembre scorso sul Gran Sasso dove era arrivato con un camper noleggiato in Polonia. La novità di ieri è che è emersa una posizione da un Gps che sarebbe installato sull’orologio dell’uomo, di marca Garmin. Non ci sono conferme ufficiali da parte delle autorità, ma si starebbero portando avanti delle verifiche in tal senso. Secondo gli orari indicativi, nel giorno della scomparsa l’uomo era intorno alle 11 nella zona della “Normale”, alle 13 sulla vetta del Corno Grande e verso le 13.30 in fase di discesa. La zona circoscritta dal segnale sarebbe sulla “Direttissima”, dalla parte alta del Corno Grande, nella località cosiddetta “Schiena d’asino”, a quota 2.800 metri. Una traccia emersa a seguito delle indagini in corso anche sotto il profilo tecnico. La scomparsa dell’uomo è stata denunciata dalla famiglia, con la Prefettura che sta coordinando tutte le attività di ricerca. Si stanno facendo quindi degli accertamenti tecnici anche su questo aspetto. Da quel che si è capito le case costruttrici di questi orologi con Gps hanno dei dispositivi che permettono di rilevare delle tracce ma, finora, tutto rimane senza esito. Si tenterà di raggiungere il luogo con l’elicottero, per far scendere personale specializzato di guardia di finanza e soccorso alpino, appena il meteo lo permetterà. Ieri mattina i soccorritori avrebbero voluto provare a fare un sorvolo ma il maltempo ha impedito all’elicottero di arrivare a Fonte Cerreto e caricare i soccorritori ed è stato costretto a tornare indietro sulla piana. Intanto, il camper noleggiato da Brozek è stato rimosso dal punto in cui è stato ritrovato, vicino all’albergo di Campo Imperatore. L’operazione, su disposizione delle autorità competenti, è stata portata avanti da una ditta specializzata. La sorella Diana Brozek, ha riferito di essere in contatto costante con l'ambasciata polacca, che segue il caso, mantenendo il dialogo con le autorità italiane. Ha sottolineato che, per quanto le risulta, è stato attivato un tavolo tecnico incaricato di analizzare filmati di videosorveglianza e dati di localizzazione, compresi un secondo monitoraggio nella zona del rifugio Duca degli Abruzzi e un segnale riconducibile all'orologio. Come è noto, Diana si era rivolta anche ad un sensitivo che aveva ipotizzato una zona nella quale sarebbe stato Karol ma ha ribadito che ha massima fiducia nei soccorritori.

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