Un crac da sessanta milioni per la ditta che fornì il legno

5 Ottobre 2014

L’AQUILA. Il legno, di pessima qualità, adoperato per i balconi «incriminati» del Progetto Case, sono stati forniti da una ditta piacentina, la «Safwood», al centro di una serie di inchieste...

L’AQUILA. Il legno, di pessima qualità, adoperato per i balconi «incriminati» del Progetto Case, sono stati forniti da una ditta piacentina, la «Safwood», al centro di una serie di inchieste giudiziarie.

Questa ditta, che commercia legno proveniente per lo più da Russia e Paesi dell’Est, è stata dichiarata fallita per sessanta milioni a fronte di un’inchiesta penale per bancarotta fraudolenta con ben otto arresti.

Secondo l’accusa, l’azienda piacentina avrebbe gonfiato le fatture a suo carico coinvolgendo nella cessione del legname più soggetti per lucrare sui vari passaggi e non pagare l’Iva. Il materiale, che da Russia e Polonia doveva arrivare al cliente, veniva invece venduto in maniera fittizia a una società che si trovava in Svizzera, ma gestita dall’Italia, che a suo volta lo vendeva a Safwood. Queste finte interposizioni avrebbero permesso all’azienda di aumentare i costi, abbattendo gli utili e le tasse da versare. In tal modo sarebbero stati distratti fondi per 176 milioni di euro. Per portare a termine quest’indagine, ovviamente molto complessa, sono state fatte una serie di rogatorie in Svizzera e Irlanda. In quei Paesi, secondo gli investigatori, avevano sede le società di comodo con cui la Safwood riusciva a nascondere i bilanci reali. Ma l’azienda è indagata a Piacenza anche per una maxi truffa. Infatti, presentando false credenziali, ha partecipato alla ricostruzione dell’Aquila ottenendo importanti appalti come quello del Progetto Case. Questi atti stanno per essere trasferiti alla Procura aquilana. Di certo, come asseriscono le perizie, il legno adoperato non è di buona qualità ma, come avevano accertato subito dopo il crollo del balcone i forestali e i vigili del fuoco, il materiale è marcito per le infiltrazioni causate dalle mancate coibentazioni dei balconi.

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