Un fiume-discarica in Valle Roveto

7 Aprile 2011

Eternit, lavatrici e pneumatici: ecco il viaggio lungo il Liri inquinato

CIVITELLA ROVETO. Un fiume che somiglia sempre più a una grande discarica a cielo aperto. Così si presenta il Liri, devastato dai rifiuti lungo le rive e addirittura dentro il letto. Residui edilizi, pneumatici e immondizia rovinano l'ambiente: il fiume è sempre più inquinato. Sotto accusa l'inciviltà della popolazione e lo sfruttamento della risorsa idrica a livello industriale.

Poco meno di un anno fa, l'emergenza del Liri inquinato era apparsa sulle pagine del Centro, che aveva seguito il percorso del fiume dalla sua foce, a Cappadocia, fino ad arrivare a Balsorano, ultimo comune abruzzese ad essere attraversato dal corso d'acqua. Il bilancio già allora fu preoccupante: il fiume godeva di buona salute solo nei primi chilometri, per arrivare ad alti livelli d'inquinamento scendendo più a valle. Ad appoggiare l'ipotesi che si trattasse ormai di un fiume «malato», ci furono le «relazioni sullo stato delle acque» redatte dalla Regione Abruzzo, che da 10 anni segnalano varie criticità sulla salute del Liri.

La mobilitazione per cercare di riportare il fiume verso uno stato di normalità è stata trasversale: associazioni ambientaliste, riserve e parchi bagnati dal fiume hanno redatto relazioni e progetti per cercare di invertire la preoccupante tendenza, mentre i sindaci hanno promesso opere di bonifica.

Ma ad oggi la situazione non è cambiata. L'arrivo del caldo e l'abbassamento del livello delle acque ha portato a galla una scomoda verità: il Liri è un'opportunità veloce per disfarsi di rifiuti. Lungo il letto del fiume infatti campeggiano vere e proprie discariche dove si può trovare di tutto. Cariole, autoricambi, eternit e pneumatici ma anche immondizia e rifiuti di piccole dimensioni gettati qua e là. Segno di un malcostume diffuso degli abitanti, «padroni» della natura che li circonda.

Sul web impazzano le critiche. Molti blog di pescatori sconsigliano la pesca lungo il fiume, perché «l'acqua è indescrivibile», altri siti invece imputano la responsabilità dell'inquinamento allo «scellerato sfruttamento industriale».

Non è nuova infatti la polemica tra le società che gestiscono gli impianti di captazione dell'acqua e le associazioni a tutela del Liri. L'ultimo scontro tra ambientalisti e società energetiche ci fu a novembre, dopo la notizia della costruzione di una nuova centrale idroelettrica a Balsorano. Minacciata anche la qualità delle acque: la relazione regionale del 2008 denunciava la presenza di agenti inquinanti in molti punti del fiume, e la mancanza di interventi di tutela negli ultimi anni ha peggiorato la situazione.

«Molto presto l'emergenza Liri sarà irreparabile», denunciano gli ambientalisti, «a poco varranno le promesse di investimenti e di azioni di tutela degli amministratori locali e non», spiegano gli ambientalisti. «In quel momento tutti avremo qualcosa di cui rimproverarci».

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