la tragedia

Villa Sant'Angelo, muore ustionato tra le braccia del figlio

A provocare l'incendio in cui è morto Remo Nardis la perdita di gas da una bombola. Grave la moglie che tenta di salvarlo; ustionato anche il figlio Domenico, sindaco del paese

VILLA SANT’ANGELO. Muore ustionato tra le braccia del figlio, il sindaco del paese, mentre la moglie è gravissima. Il destino continua ad accanirsi con Villa Sant’Angelo uno dei paesi che ha pagato un grande tributo per il sisma con ben 17 vittime a fronte di soli 400 abitanti. Ieri, dunque, un nuovo dramma che colpisce al cuore il piccolo centro dell’Aquilano con la morte di Remo Nardis, 82 anni, padre del sindaco Domenico, mentre le condizioni di sua madre, Isabella Andreassi, 77 anni, sono gravi. La vittima, tra l’altro, è lo zio del precedente sindaco, Pierluigi Biondi. La donna stava cucinando nella veranda della loro abitazione in via della Chiesa, nella frazione di Tussillo, quando una fiammata, causata dalla rottura del tubo della stufa a Gpl, ha investito il marito, che era vicino a lei.

La moglie per prima ha cercato di soccorrerlo ma, cadendo, si è subito ustionata. La gente, udito il botto, si è precipitata per salvare i due. Per primo il sindaco del paese che, entrato nella veranda e facendosi largo coraggiosamente tra le fiamme, ha tentato di afferrare il padre per strapparlo alla morte, ma è stato inutile. Un gesto eroico per il quale ha riportato una serie di bruciature a entrambe le braccia al punto da finire ricoverato in ospedale, sia pure per ferite non gravissime.

Le fiamme si sono propagate subito per via del fatto che la veranda è in legno e nelle vicinanze c’erano cartoni e qualche busta di plastica. Il fuoco ha anche semidistrutto la tettoia e danneggiato in parte il fabbricato dove i due anziani vivevano.

Nardis è deceduto quasi subito. Difficile dire se solo a causa delle ustioni oppure anche per soffocamento a causa del fumo. Non ci sarà l’autopsia.

La moglie è sembrata gravissima agli addetti del 118. Una volta trasportata al pronto soccorso del San Salvatore si è deciso di trasferirla all’ospedale Sant’Eugenio di Roma specializzato per curare le ustioni di secondo e terzo grado che le sono state diagnosticate.

Sul posto i carabinieri della stazione di San Demetrio ne’ Vestini coadiuvati dai colleghi dell’Aquila. I militari hanno aperto un’indagine prelevando la stufa e facendo una ricognizione nello spazio nel quale si è compiuta la tragedia. Ascoltati informalmente anche coloro che, nell’immediato, si sono precipitati nell’abitazione di Tussillo una volta appreso quello che era avvenuto. L’abitazione non è pericolante ed è stata messa in sicurezza solo nella parte dove c’è la veranda che ha preso fuoco.

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