Lupo appenninico (foto M. Novelli)

AVEZZANO

Villetta Barrea, non è stata un'arma da fuoco a uccidere il lupo

Necroscopia chiarisce che la causa del decesso è dovuta a un'aggressione di canidi

AVEZZANO. Il referto dell'istituto zooprofilattico di Avezzano (L'Aquila) ha del tutto escluso l'ipotesi più temuta. Il lupo ritrovato morto vicino a Villetta Barrea è morto a causa di molteplici lesioni riportate dopo un'aggressione da conspecifici.

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A chiarirlo è una nota dell'ente parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise (Pnalm). "A un primo controllo, le uniche due lesioni visibili esternamente erano due grossi fori, posti in maniera tale da apparire come l'entrata e l'uscita di un solo colpo di arma da fuoco. La necropsia ha accertato la presenza di molteplici lesioni politraumatiche concentrate sotto il collo dell'animale, non visibili dall’esterno e in superficie, lesioni coerenti con un'aggressione di canidi, sgombrando così il campo da una prima ipotesi, tutt’altro che confortante, per le innumerevoli ripercussioni".

Gli accertamenti di laboratorio hanno inoltre permesso di verificare che si trattava di un lupo di età adulta, nel cui stomaco è stata trovata una massa tumorale di notevoli dimensioni e che, verosimilmente, ha subìto in passato l'allontanamento dal branco di cui faceva parte. Ciò che invece non è stato possibile comprendere è se l’aggressione che ha provocato la morte sia stata dovuta a un branco di altri lupi (e quindi ascrivendo l'accaduto a normali e naturali processi ecologici) o da un branco di cani vaganti o rinselvatichiti.

“Seppure la morte di un animale è sempre da considerarsi un triste accadimento" osserva il direttore Luciano Sammarone "il referto della necroscopia ci ha rincuorato molto perché significa che il rapporto tra le popolazioni locali e la fauna del Parco è saldo ed è sano, seppure con qualche momento di criticità. Di questo siamo orgogliosi e colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro, tra cui anche molti amministratori locali, che hanno espresso sentimenti di preoccupazione rispetto all’ipotesi di uccisione per arma da fuoco. Così però non è stato e non possiamo che rinnovare l’impegno per assicurare maggiore tutela, migliorando il lungo cammino del Parco a difesa della Natura iniziato quasi 100 anni fa".

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