Visita del ministro a palazzo di giustizia

31 Gennaio 2010

Alfano ha elogiato i tempi rapidi di costruzione dei nuovi uffici di Bazzano

L’AQUILA. La visita all’Aquila del ministro della giustizia Angelino Alfano ha avuto un fuori programma che, comunque, non è arrivato del tutto inatteso: una breve visita guidata negli uffici giudiziari a Bazzano per rendersi conto di quale sia la situazione. In meno di mezzora il guardasigilli ha girato l’intero palazzo di giustizia. A fare da cicerone il presidente della corte di appello dl capoluogo, Giovanni Canzio, insieme al suo vice, Gianlorenzo Piccioli e il presidente del tribunale Giovanni Novelli.

Si tratta di strutture modulari realizzate nel giro di poco tempo per consentire alla città di riprendere l’attività giudiziaria dopo che il sisma dello scorso aprile aveva distrutto completamente il palazzo di Giustizia di via XX Settembre. Il ministro Angelino Alfano ha visitato inizialmente il plesso, di circa 500 metri quadrati, che ospiterà tra pochi giorni la corte di appello, poi la nuova sala per le udienze dove lunedì prossimo dovrebbe essere celebrato il primo processo. Infine ha visitato il plesso modulare nel quale troverà posto nelle prossime settimane la procura della Repubblica che attualmente è in parte sistemata in un piccolo edificio all’interno del tribunale per i minorenni nella zona di Acquasanta. Poi gli sono stati mostrati due grandi container nei quali sono stati riposti migliaia di fascicoli che prima erano nel tribunale crollato.

Nel corso della visita è stato spiegato dai magistrati e da alcuni dirigenti della Protezione civile che la rapidità con cui sono stati realizzati questi manufatti è la conseguenza di turni di lavoro che sono andati avanti di notte anche nel giorno di Natale. Diversamente non sarebbe stato possibile. Tra le note positive anche il fatto che non si sono registrati incidenti sul lavoro. Un dato davvero favorevole a fronte di centinaia di infortuni che si sono avuti nei cantieri aperti dopo il sisma.

«Tutto ciò dimostra che in questo luogo le risposte date dall’amministrazione della giustizia sono state non solo concrete ma anche di forte valore simbolico», ha sottolineato Alfano.
Il presidente della corte di appello, inoltre, ha tenuto a precisare che questo buon risultato è stato possibile con la buona volontà congiunta di tutte le istituzioni coinvolte dagli enti locali all’autorità giudiziaria.

E’ stato fatto anche un elogio al personale di cancelleria che più volte, insieme ai vigili del fuoco, si è recato nel vecchio tribunale pericolante per recuperare migliaia di fascicoli.
«Ma la cosa positiva per la città», hanno fatto notare i magistrati al guardasigilli, «è che quando tra un paio di anni questa struttura sarà lasciata dagli uffici giudiziari, potrà essere riconsegnata al Comune che ne farà l’uso che riterrà più opportuno». Si è anche parlato, ma si tratta solo di una ipotesi, che lì possano essere ospitate strutture universitarie.

La massima disponibilità di Alfano verso l’autorità giudiziaria aquilana e la classe forense, come è sembrato palese dal tenore dell’incontro, poggia anche sul fatto che il ministro ha evidenziato nel suo intervento come lo abbia impressionato favorevolmente la disponibilità a ripartire subito dopo il terremoto. Del resto appena dopo un paio di giorni dal sisma è stato fatto un processo per uno sciacallo. Va aggiunto che lo stesso presidente della corte di appello e il presidente dell’ordine degli avvocati, hanno ricordato come molti avvocati hanno perso casa, studi e sono stati colpiti da gravissimi lutti, commemorando anche coloro che sono deceduti nei crolli: Claudio Fioravanti, Claudia Carosi e Valentina Rossi. Nonostante questo l’attività non si è mai fermata.

Il guardasigilli ha infine assicurato che quella di Bazzano è una sede provvisoria e che la cittadella giudiziaria dell’Aquila verrà sicuramente realizzata entro tre anni.
Nei prossimi giorni, comunque, la procura generale, che si trova ancora a Bazzano, si trasferirà in una palazzina liberty nella zona ovest della città liberando altri spazi. (g.g.)