Francavilla, studenti del liceo Volta: l’ora della protesta
In piazza con gli insegnanti contro la legge sulla scuola Il prossimo passo potrebbe essere l’occupazione
FRANCAVILLA. Un’altra voce si aggiunge alle centinaia di voci d’Abruzzo. Sono quelle degli studenti e degli insegnanti delle superiori che in questi giorni stanno manifestando contro la legge ex Aprea. L’altra voce nel coro è quella degli studenti del liceo scientifico Alessandro Volta, l’unica scuola superiore di Francavilla.
Il corteo è stato organizzato per lo scorso mercoledì mattina, e i ragazzi hanno chiamato a raccolta insegnanti, coetanei e compagni di classe. Appuntamento alla stessa ora di tutte le mattine, e sempre davanti al cancello. Ma il cancello era chiuso, e solo in pochi sono entrati in classe a fare lezione. Hanno chiamato anche i giornalisti per farsi sentire, e in mezzo a chi ha visto la giornata come il classico “filone di Halloween”, c’erano anche quelli convinti del fatto che la direzione in cui la scuola sta cambiando, «non gli piace». Lo spauracchio è la legge 953, quella che secondo gli studenti «privatizza le scuole e fa entrare i privati nei consigli di istituto». Gli studenti del liceo, dopo essersi radunati con i classici megafoni e gli striscioni, da scuola sono scesi verso piazza Sirena, proprio per dire «ci siamo anche noi». Raccontano di aver chiesto l’autogestione, ma che questa forma di protesta non gli sarebbe stata concessa dalla scuola. Di carenze strutturali dicono di non averne. Sono 410 e, per lo meno stando alle prime opinioni, il loro liceo gli va bene così.
Roberto ha 17 anni, e le idee piuttosto chiare. Non è ancora stato eletto rappresentante d’istituto, ma spera di diventarlo presto. «Per per come si stanno mettendo le cose, vogliono tagliarci le ali», dice. D’accordo con lui i suoi coetanei, e anche qualche studente più giovane, che forse non ha proprio chiara la normativa, ma per quello che ha sentito, la contesta. «Stiamo valutando se fare occupazione oppure no», prosegue Roberto, «vogliamo farci sentire».
Il prossimo 11 novembre ci saranno le elezioni per il consiglio d’istituto. La protesta dei liceali di Francavilla si colloca sulla scia di quella più massiccia di Pescara e delle altre città abruzzesi. Le dimensioni si amplificano grazie ai social network che avvicinano nello stesso posto, per protestare, anche paesi diversi. E grazie anche alla condivisione della protesta da parte degli insegnanti, che in molti casi si sono mobilitati al fianco degli studenti nelle manifestazioni. Una novità, quest’ultima, che sta facendo della protesta del Pescarese un esempio per le scuole delle altre località italiane. Anche Francavilla partecipa con i suoi liceali al coro di voci, ai pensieri scritti sugli striscioni o urlati nei megafoni.
Paola M.S. Toro
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