Il Comune dice sì allo Sprar Porte aperte a 90 rifugiati

31 Maggio 2017

Lanciano sceglie di diventare sede di una struttura per l’assistenza di richiedenti asilo Sul consiglio vigilano Digos e carabinieri per la presenza di alcuni esponenti di CasaPound

LANCIANO. La città apre le porte all’accoglienza di 90 rifugiati. Il Comune di Lanciano ha deciso, infatti, di aderire alla rete Sprar (sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati), dando il via libera, di fatto, all’apertura sul territorio comunale di strutture di seconda accoglienza destinate a richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale e umanitaria. In base alla popolazione residente, Lanciano potrà ospitare fino a 90 rifugiati (l’indice ministeriale è di 2,5 per mille abitanti), destinati a rimanere da 18 a 24 mesi. Attualmente in città vivono 25 immigrati, nel Cas (centro di accoglienza straordinaria) a Villa Elce che sarà chiuso nel momento in cui verrà aperta la struttura di accoglienza per rifugiati.
L’adesione alla rete Sprar è stata sottoposta anche al consiglio comunale di lunedì sera, chiamato a una presa d’atto della delibera di giunta comunale. Nessun voto contrario, quattro astenuti (Graziella Di Campli, Tonia Paolucci, Riccardo Di Nola e Antonio Di Naccio) e due consiglieri di minoranza, Paolo Bomba e Gabriele Di Bucchianico, che hanno votato sì insieme alla maggioranza. «È la risposta a una richiesta di aiuto di proporzioni sempre maggiori, ma così eviteremo anche la nascita di nuovi Cas non concertati con il territorio», ha spiegato in aula la scelta dell’amministrazione Pupillo l’assessore alle politiche sociali Dora Bendotti, «nell’agosto 2016, senza preavviso, è stata aperta la struttura di Villa Elce autorizzata dalla prefettura. Da allora la città ha fatto di quella esperienza una buona prassi di accoglienza e integrazione, portata oggi come esempio a livello nazionale». L’arrivo dei primi immigrati fu osteggiato da CasaPound con presidio e striscioni fuori dal centro. Poi il percorso di integrazione è continuato e oggi gli ospiti del Cas imparano la nostra lingua e fanno da interpreti per i turisti stranieri. Anche se lunedì la sola presenza di due esponenti del movimento di destra nella piccionaia della sala consiliare è bastata per richiedere la presenza delle forze dell’ordine. Alla fine del turno dell’agente di polizia municipale, infatti, sono arrivati carabinieri e agenti della Digos a controllare che i lavori del consiglio procedessero in tranquillità. Finora in Abruzzo esistono sette Sprar, quello di Lanciano sarà l’ottavo. Sulla questione l’opposizione solleva il problema della gestione della struttura di accoglienza. «L’amministrazione comunale farà un avviso pubblico per la manifestazione d’interesse», spiega la Bendotti, «avrà rilevanza europea perché si tratta di circa 3,5 milioni di euro (calcolando 35 euro pro capite al giorno per tre anni, ndc). Il Comune ha già comunicato alla prefettura di non possedere locali idonei, sarà la cooperativa vincitrice a dover pensare a questo. Quella dell’amministrazione è una scelta dal punto di vista umano: crediamo nell’accoglienza».
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