Tasse non pagate, buco da 468mila euro

Blitz della guardia di finanza: si indaga sui mancati introiti. Ma adesso l’ateneo si muove: partono le diffide ai morosi
CHIETI. Nel giro di un mese arriveranno le diffide di pagamento agli studenti universitari che non hanno pagato le tasse negli anni passati. L’università d’Annunzio deve infatti recuperare 468.719 euro di morosità, come risulta da un’inchiesta che la Corte dei Conti sta conducendo sulla riscossione delle rette universitarie. Lo scorso primo febbraio la guardia di finanza è infatti tornata in ateneo per fare luce sull’aggiornamento dei dati riguardanti la riscossione. Questa situazione nulla ha a che fare con la decisione del rettore Sergio Caputi di rateizzare le tasse del corrente anno accademico, appena varata dal Senato accademico, per venire incontro agli studenti che, pur avendo diritto a riduzioni in base al reddito, non hanno presentato in tempo la certificazione Isee per accedere ai benefici.
Inchiesta della Corte dei Conti. Il procuratore regionale della Corte dei Conti, Maurizio Stanco, ha aperto un fascicolo sul mancato pagamento delle tasse universitarie alla d’Annunzio, delegando la Finanza a indagare. Ad avviare l’inchiesta è stata una segnalazione del Collegio dei revisori dei conti dell’ateneo. La segnalazione era stata inviata alla Corte dei Conti nel 2015. L’inchiesta infatti riguarda gli anni passati sino a tutto il 2014. Partita l’indagine, il procuratore aveva inviato alla d’Annunzio tre diversi decreti alla ricerca di informazioni, uno nel 2016 e due nel 2017. Ma nessuno dei tre aveva ottenuto riscontro. Per questo motivo lo scorso primo febbraio i finanzieri sono dovuti andare di persona in università, cercando di fare chiarezza sullo stato di avanzamento della riscossione.
Blitz della Finanza. I finanzieri hanno incontrato prima di tutto il direttore generale Giovanni Cucullo che ha indicato nel dirigente dell’Area Affari legali Antonio D’Antonio il responsabile del procedimento. D’Antonio ha fatto sapere che il debito ammonta a quasi mezzo milione di euro e ha fornito ai finanzieri la relazione sullo stato dei recuperi che la funzionaria Lucia Mazzoccone aveva scritto a gennaio 2015. Questi i dati che si evincono dalla relazione: alla fine del 2014 risultavano morosi 1.635 studenti per un importo complessivo di mancati pagamenti per 938.084 euro. Nel frattempo, però, l’ateneo ha inviato solleciti di pagamento per recuperare il dovuto. Ha pagato circa il 50%, tanto che a fine 2014 risultava essere rientrato nelle casse della d’Annunzio un importo di 469.364 euro. Per cui rimane da incassare ancora 468.719 euro.
Diffide di pagamento in arrivo. È stato lo stesso D’Antonio ad assicurare che a breve sarebbero partite le diffide di pagamento per recuperare i soldi mancanti. Oltre che a spiegare di non aver dato seguito ai decreti della Corte dei Conti sia a causa delle problematiche connesse con l’interdizione del precedente vertice universitario che ha gettato l’ateneo in una situazione di emergenza, sia per «il notevole carico di lavoro», che infine per una «imperdonabile dimenticanza». «Relativamente all’intera esposizione debitoria degli studenti», ha continuato, «l’ateneo ha predisposto diffide di pagamento da indirizzare ad ogni singolo studente a tutt’oggi risultato ancora debitore. Tali diffide previo riscontro contabile in base alle somme ad oggi riscosse verranno inviate entro brevissimo tempo e comunque entro il termine di trenta giorni da oggi». A questo punto la Guardia di Finanza ha chiuso il sopralluogo durato poco più di un’ora.
©RIPRODUZIONE RISERVATA