La proposta del Pd: fondi per i comuni delle zone rosse

PESCARA. Misure economiche e sanitarie a sostegno dei comuni che sono stati inseriti nella zona rossa per l’emergenza coronavirus, quelli della Val Fino e dell’area vestina e la contrada Villa...
PESCARA. Misure economiche e sanitarie a sostegno dei comuni che sono stati inseriti nella zona rossa per l’emergenza coronavirus, quelli della Val Fino e dell’area vestina e la contrada Villa Caldari a Ortona. È quanto contenuto nella risoluzione presentata in consiglio regionale dai consiglieri del Pd Antonio Blasioli, Silvio Paolucci, Dino Pepe, Pierpaolo Pietrucci e Americo Di Benedetto. «Chiediamo di prevedere risorse per le piccole medie imprese dei comuni della zona rossa», spiegano i consiglieri del Pd, «per garantire un sostegno a fondo perduto non inferiore a tremila euro a quelle che ne facciano richiesta, al fine di consentire la liquidità necessaria per la ripartenza. Riteniamo necessario, poi, istituire un adeguato stanziamento di bilancio per il finanziamento di un sostegno economico a fondo perduto pari a mille euro per i mesi di marzo, aprile e maggio da destinare alle partite Iva residenti nelle zone rosse regionali che ne facciano richiesta e a predisporre un fondo per destinare 500 euro per nucleo familiare residenti sempre nei comuni della zona rossa». I dettagli della proposta sono stati illustrati ieri mattina in conferenza stampa alla presenza anche di Andrea Vecchiotti del circolo Pd di Penne e di Vincenzo D’Ercole, sindaco di Castiglione Messer Raimondo, uno dei comini più colpiti dal coronavirus.
Tra le proposte del Pd, anche alcuni provvedimenti in campo sanitario per l’area vestina. «Chiediamo di definire una programmazione sanitaria, tuttora mancante per la nostra Regione, che specifichi ruoli e funzioni del presidio ospedaliero San Massimo di Penne», concludono i consiglieri regionali del Pd, «che ha svolto un ruolo importante e centrale per la zona rossa vestina e non solo, nella prospettiva dell’attivazione del Covid Hospital presso l’edificio ex Ivap dell’ospedale di Pescara e più in generale all’interno della riorganizzazione regionale della rete ospedaliera, determinandone la qualifica di “ospedale di base” con pronto soccorso».
(c.s.)