Alba, guerra aperta per la movida

29 Luglio 2014

Striscione su una casa del lungomare: basta con il rumore. Il sindaco limita la vendita di alcol dopo le 23

ALBA ADRIATICA. Chi cerca il divertimento sfrenato, chi invece vuole solo riuscire a dormire di notte: così Alba Adriatica si divide sul tema della movida sul lungomare. Nei social network impazza il dibattito, ma il problema sembra essere ancora quello del rispetto delle regole. Dopo Al termine dell’ultimo fine settimana, domenica notte, uno striscione contro il rumore e contro il sindaco Tonia Piccioni, è apparso su un’abitazione in prima fila sul lungomare, provocando le reazioni contrastanti di residenti e turisti. Da una parte coloro che, anche con esposti e lettere, da anni lamentano il troppo rumore e denunciano le conseguenze delle serate nei locali più “in” per i giovani: sporcizia e degrado sulla spiaggia, sulla passeggiata e nelle vie interne. Anche per queste lamentele, il sindaco Tonia Piccioni ha firmato nei giorni scorsi un’ordinanza contro la vendita di alcolici in bicchieri e bottiglie di vetro dopo le ore 23. Dall’altra parte, però, ci sono soprattutto i giovani, che continuano ad affollare Alba per divertirsi nelle sere estive, e gli operatori che mettono musica a tutto volume fino a tarda notte, producendo rumore assordante e facendo sorgere il sospetto che non tutti rispettino le regole, sia in tema di servizi che di isolamento acustico.

Il tema, quindi, è dei più ampi e delicati, perché mette in discussione l’identità turistica di una città che ha fatto della movida uno dei suoi cavalli di battaglia. Il tratto di lungomare Marconi più interessato dalla questione è quello centrale: è qui che si registra il maggior numero di stabilimenti che di sera si trasformano in discoteche, di hotel che offrono musica ai clienti e di bar e locali di grande attrazione.

Un anno fa, un residente che abita in prima fila in questa zona, decise di rendere pubbliche lettere, esposti, foto e video inviati alle autorità per lamentare l’inferno che era costretto a vivere ogni giorno. Musica altissima, parcheggi selvaggi, orina sulla spiaggia e sotto casa a causa dell’assenza di servizi igienici sufficienti nei locali della movida, ma anche bottiglie e bicchieri di vetro abbandonati ovunque. Esattamente un anno dopo, la situazione non sembra cambiata di una virgola.

A documentare il problema che persiste, nuovi video e nuove foto prodotti dai residenti soprattutto nel fine settimana appena terminato. Questo nonostante l’accordo che l’amministrazione comunale ha stretto due settimane fa con gli operatori, dopo averli minacciati di ridurre il limite orario per la diffusione musicale. Secondo l’intesa, in cambio di una maggiore attenzione alle regole, il limite per la musica rimane fissato alle 2.30 nei fine settimana, l’1.30 negli altri giorni. A poco però sembra essere servito, così un cittadino ha dato vita ad una nuova forma di protesta, quella dello striscione sul balcone con la scritta: «Sindaco, basta con il rumore».

Luca Tomassoni

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