Il Trebbiano 2010 di Valentini conquista la vetta dei vini italiani

Per la prima volta un bianco al top con il blasonato Barolo. Il produttore esulta: «Vince il territorio tre delle cinque etichette abruzzesi più votate sono di Loreto Aprutino, una zona di grande vocazione»
PESCARA. L'entroterra pescarese trionfa nella guida 2015 ai Vini d'Italia de L'Espresso con il clamoroso punteggio di 20 ventesimi allo “scintillante”Trebbiano d'Abruzzo 2010 di Valentini (Loreto Aprutino). Il risultato non ha precedenti per un bianco italiano nelle quattordici edizioni della guida diretta da Enzo Vizzari: finora la votazione massima era stata assegnato soltanto a vini rossi. Cinque in tutto i vini abruzzesi dell'eccellenza incoronati con cinque bottiglie dalla guida in edicola da ieri; la parte da leone la fanno Piemonte e Toscana, seguiti dall'Alto Adige. Il Trebbiano Valentini è seguito, due punti più sotto con 18/20, dal Pecorino Bianchi grilli per la testa 2011 di Torre dei Beati (Loreto) e dal Trebbiano d'Abruzzo 2012 di Emidio Pepe (Torano Nuovo), tra i rossi il Montepulciano d'Abruzzo Prologo 2012 di De Fermo (Loreto) e il Montepulciano d'Abruzzo Riserva 2009 di Praesidium (Prezza, in Valle Peligna ). Il primordiale, autoctono Trebbiano prodotto da sempre artigianalmente dai vecchi pergolati sui terreni di famiglia a Loreto da Valentini si ritaglia così la sua fetta di paradiso affiancando il leggendario Barolo docg Vigna Rionda 2008 di Massolino nel Cuneese (che bissa il risultato dello scorso anno con l'annata 2007). La stessa annata di Trebbiano d'Abruzzo Valentini conquista quest'anno i Tre Bicchieri della guida ai vini d'Italia del Gambero Rosso e la Chiocciola Slow Wine, la guida ai vini di Slow Food. E si conferma all'ottavo posto (come l'anno passato, ma nel 2012 primeggiò in classifica) tra i 50 top wines d'Italia scelti da Andrea Grignaffini e Luca Gardini. Esulta Francesco Paolo Valentini e con lui l'Abruzzo del vino: «Il merito è tutto del territorio» insiste a dire l'erede di Edoardo Valentini, ma sa benissimo che il blasonato Trebbiano della casa ha memoria lunga, come la sua longevità. Quell'equilibrio - unico- tra corpo e freschezza, forza e carattere, è il risultato «dell' infinita passione e rispetto nella cura del vigneto». «Dobbiamo valorizzare questo territorio, tre su cinque dei vini al top della classifica sono di Loreto Aprutino, peraltro su terreni contigui» esclama Valentini impegnato in cantina per la vendemmia. «Quella di Loreto è una zona estremamente vocata per l'olio e per la vigna. Il merito perciò non è di noi singoli produttori ma del territorio così generoso e vocato. Senza questa materia prima non potrei fare nulla» sottolinea , «il mio unico merito è di fare da tramite, essere un interprete di quello che la natura abruzzese ci offre». «Questo vino» aggiunge «è figlio dell'uva Trebbiano d'Abruzzo e del territorio abruzzese. E ne esprime la forza, è forte e gentile come l'Abruzzo. Un vino che dopo quattro anni è ancora giovane, ha lunga maturazione, grande struttura, buona gradazione alcolica». Ecco come gli esperti della guida ne descrivono il registro aromatico : «di impressionante complessità e magnifica definizione: nocciola tostata, ostrica, ginepro, pompelmo, origano, tratti affumicati». Un vino non filtrato, né concentrato, né lievitato che «può tenere il confronto con i più grandi conseguimenti nella storia dell'enologia europea degli ultimi decenni» scommette Fabio Rizzari, curatore del volume (la presentazione ufficiale è per il 9 ottobre a Firenze, stazione Leopolda) insieme al compagno di blog Ernesto Gentili. Restando in Abruzzo, nel nutrito gruppo di vini dall’ottimo rapporto qualità/prezzo prodotti in Italia la guida Espresso registra tra «i migliori acquisti dell'anno» il Pecorino Giulia Terre Aquilane Igt 2013 di Cataldi Madonna (Ofena) prezzo tra 10-11 euro, valutato con 17 ventesimi. La valutazione non è frutto di calcolo strettamente matematico, spiegano in guida: diversi altri vini dal costo uguale o inferiore hanno ottenuto valutazioni anche più lusinghiere. Il criterio supplementare è stato quello della reperibilità. I venti vini segnalati uniscono infatti a un livello qualitativo molto buono e in certi casi eccellente, una significativa quantità di bottiglie prodotte ogni anno.
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