Bambino nato morto Il pm: è aborto colposo

Chiusa l’inchiesta sul caso del Mazzini, indagati un medico e due ostetriche Il consulente della procura: bisognava fare prima il taglio cesareo
TERAMO. E’ con la contestazione del reato di aborto colposo, e non di omicidio colposo, che il pm Bruno Auriemma chiude le indagini sul caso del neonato morto a marzo nel reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale Mazzini. L’avviso di conclusione riguarda due ostetriche e un medico, mentre c’è la richiesta di archiviazione per l’anestetista. La chiusura delle indagini arriva dopo che il consulente della procura Cristian D’Ovidio ha rimesso il suo rapporto in cui evidenzia che il bambino, nato morto, avrebbe potuto salvarsi se la mamma fosse stata sottoposta in tempi rapidi ad un taglio cesareo.
L’autopsia ha stabilito che il neonato non ha respirato dopo il parto ma anche che non aveva nessuna malformazione congenita. Sicurezza, quest’ultima, arrivata dall’esame di tutti gli organi prelevati al termine dell’esame autoptico disposto dalla procura dopo l’esposto dei familiari. L’inchiesta, infatti, è scattata dopo l’esposto denuncia presentato dai genitori del piccolo, una coppia di albanesi assistita dall’avvocato Michela Manente. Sono stati loro a rivolgersi alla polizia per denunciare quanto accaduto, sostenendo fin dall’inizio che si era trattato di una gravidanza regolare e che nel corso dei nove mesi non c’era stato nessun problema.
Fino al giorno in cui la donna non è entrata in ospedale. I familiari della donna, all’epoca dei fatti, avevano raccontato che il mercoledì sera le si erano rotte le acque e che venerdì mattina era stata portata in sala parto. «Era cianotica quando è tornata in camera» avevano raccontato.Successivamente al loro esposto sono scattate le indagini che hanno portato prima al sequestro della cartella clinica e successivamente all’iscrizione nel registro degli indagati di quattro nomi con l’ipotesi di reato di omicidio colposo. Ma nell’avviso di conclusione delle indagini l’ipotesi di reato contestata è diversa: non più omicidio colposo, ma l’aborto colposo che è l’articolo 17 della legge 194. Prima dell’approvazione della legge del 1978 l’aborto colposo non costituiva un reato autonomo, ma una circostanza aggravante del delitto di lesioni personali.(d.p.)
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