A sinistra il campione del mondo Nenè Gomez e a destra Ernesto Di Tizio

PESCARA

È morto Di Tizio, campione di biliardo degli anni d’oro

Aveva 88 anni e ha vinto 8 titoli italiani, oggi i funerali. "È stato punto di riferimento di giocatori da tutto il mondo"

PESCARA. Lo chiamavano il “leone dell'Adriatico” per la sua imbattibilità al tavolo da biliardo. Fondatore del torneo Coppa Mari, il suo Circolo amatori biliardo di via Milano prima e corso Vittorio poi, dagli anni Sessanta è stato il punto di riferimento di giocatori da tutto il mondo. Una vita di successi quella di Ernesto Di Tizio, otto volte campione italiano di biliardo, specialità stecca e carambola a tre sponde, più di 200 gare vinte tra Italia, Montecarlo e Sudamerica, morto a 88 anni, alle 15,40 di ieri al Covid hospital dove era ricoverato da giorni per altre patologie con cui combatteva da tempo. I funerali si svolgeranno oggi alle 15,45 nella chiesa dello Spirito Santo.

Il ricordo di Dario Natale, presidente regionale biliardo Abruzzo e Molise, che non riesce a trattenere le lacrime: "Per me è stato padre e amico, un campione dal cuore grande, ancora oggi nella top dei migliori. Era dolce e burbero, con lui condividevo i pranzi - amava cucinare “li bummalitti” - e le carte, oltre che il biliardo. Memorabile la vittoria del 1974 a Portici, in finale con Salvatore Centorame, vinsero entrambi un'Alfa Romeo. Erano anni mitici in cui al circolo si giocava nella nebbia del fumo delle sigarette".

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