A “Calici al Castello” il debutto della nuova docg Casauria

La relazione dell’enologo Concezio Marulli. La rassegna è stata organizzata da Fisar Pescara, Slow Food Pescara e associazione Torre Casauriense con il patrocinio del Comune
CASTIGLIONE A CASAURIA. Prima uscita ufficiale per la docg Casauria dopo la sua recente ufficializzazione. Risale infatti allo scorso 11 novembre il decreto attuativo della nuova etichetta di qualità che ha trasformato in “denominazione di origine controllata e garantita” ciò che fino a pochi giorni fa era ancora una sottozona del Montepulciano d'Abruzzo, doc istituita – com’è noto – nel 1968. E ieri, in occasione della prima edizione di “Calici al Castello”, nel Palazzo De Petris Fraggianni di Castiglione a Casauria, l’enologo Concezio Marulli, che ha seguito tutto l’iter di questa importante brandizzazione, ha tenuto una masterclass ad hoc spiegando che “la prima docg Casauria uscirà nel 2027. Tutte le aziende che hanno scelto di aderire a questo progetto vi hanno creduto fortemente, ma Podere Castorani è stata forse la prima cantina a spingere concretamente verso questa direzione. Lucio Cavuto, già manager di Jarno Trulli e oggi suo socio, ha fatto un vero lavoro da “Formula 1”. Di sicuro c’è da dire che molto difficilmente ci saranno in futuro altre docg perché oggi i parametri di legge sono diventati molto più restrittivi”.
Marulli ha poi ripercorso le tappe che hanno portato a questo importante risultato: “Nel 2006 è nata la sottozona Casauria, mentre la prima domanda per il riconoscimento della docg è stata avanzata nel 2017 e poi archiviata. Si è così arrivati nel 2019 alla costituzione dell'associazione Casauria docg, mentre nel 2022 c’è stata l’approvazione del comitato scientifico”. Il vero punto di svolta, però, risale al 2023 “con la pubblica audizione, seguita poi dall’approvazione da parte del comitato vini. A quel punto è arrivato il via libera per la docg Casauria che, in base a quanto già accaduto altrove, potrebbe portare un aumento del turismo pari al 25%. I 18 Comuni coinvolti stanno già pensando alla realizzazione di panchine panoramiche, com’è avvenuto ad esempio in Piemonte: bisognerà solo trovare i fondi. Intanto è prevista la presentazione ufficiale a gennaio 2026 nell'abbazia di San Clemente a Casauria”.
Per Marulli adesso "sarà fondamentale attivare, strutturare e organizzare la proposta enoturistica, ma anche fare riunioni con i sindaci e, infine, formare gli ‘ambasciatori della Casauria’, magari promuovendo specifici pacchetti che consentano di visitare tutte le cantine, così da fare sempre più pubblicità a questa nuova denominazione”. Madrina della docg Casauria è Annamaria Travagliati: “L’ho già sentita, è entusiasta e mi ha detto che vorrà presenziare ai prossimi eventi di presentazione”, ha concluso Marulli.
"Calici al Castello”, organizzato da Fisar Pescara, Slow Food Pescara e associazione Torre Casauriense con il patrocinio del Comune di Castiglione a Casauria, ha offerto la possibilità – per tutto il giorno – di effettuare degustazioni presso le 20 aziende aderenti alla manifestazione. Non è mancata ovviamente anche la proposta legata al food, con vari prodotti abruzzesi di indubbio pregio, olio incluso. Soddisfatto Alessandro Scena, delegato pescarese della Federazione Italiana Sommelier Albergatori e Ristoratori: “La partecipazione è stata assolutamente soddisfacente. Ringraziamo le varie cantine che hanno scelto di essere presenti a questo evento. Siamo grati anche al Comune di Castiglione a Casauria, a cominciare dal sindaco Biagio Piero Petrilli, per l’interesse dimostrato verso questa rassegna”.
Proprio a Petrilli, affiancato dal vice presidente del consiglio regionale Antonio Blasioli, è toccato il compito di tagliare il nastro per la riapertura al pubblico, dopo due anni di restauro, del castello medievale. I momenti di festa sono stati curati dal gruppo storico de lo Certame di Popoli Terme, composto da vessillo, chiarine, tamburi, sbandieratori, alabardieri, cavalieri, balestrieri, paggi e dame. Da segnalare infine, nel pomeriggio, la masterclass su “La comunità di prodotto Toccolana” tenuta da Stefano Di Giulio, presidente dell’associazione di promozione sociale “Comunità di prodotto e territorio Toccolana”, dove sono stati degustati alcuni oli della varietà “Toccolana”, mettendoli a confronto con una bottiglia realizzata in Toscana da olive di provenienza Ue e venduta nella grande distribuzione. Un interessante modo per valutare meglio odori, sapori e piccantezza dei vari prodotti. Spazio, nel finale, anche all’assaggio di un’altra cultivar: il Leccino.






