Abruzzo, eletti ed eleggibili La nuova mappa del potere 

Capoluoghi: vince Pescara, seguita dall’Aquila e Teramo. E Chieti rimane e secco

PESCARA. Tra i capoluoghi domina Pescara, Chieti rimane a secco. Tra le province è sempre il Pescarese in testa, seguito a pari merito dall’Aquilano e dal Chietino con il Teramano che, in questo caso, indossa i panni di Cenerentola. A un mese esatto dall’election day del 25 settembre è possibile ridisegnare la mappa del potere politico in Abruzzo utilizzando i nomi sia degli eletti certi alla Camera e al Senato sia degli eleggibili, divisi in tre categorie: i probabili, i mediamente probabili e gli scarsamente probabili. Non si tratta di consultare la sfera di cristallo ma basta conoscere bene le regole o meglio le alchimie di questo sistema elettorale, il Rosatellum, che di fatto ingabbia la democrazia e la possibilità di scelta degli elettori riducendole a una ristretta cerchia di nomi a sorpresa diversi da quelli già decisi e piazzati in punti strategici delle liste dai segretari dei partiti.
In parole semplici su 13 parlamentari da eleggere in Abruzzo, dieci sono già certi in partenza e comprendono anche tre dei quattro paracadutati, ovvero Giorgia Meloni e Fabio Roscani, entrambi romani, la prima leader di Fratelli d’Italia e il secondo presidente di G.N. (Gioventù Nazionale), ai quali si aggiunge Alberto Bagnai per la Lega, fiorentino e senatore uscente.
Per gli altri tre posti la partita è invece aperta e permette agli abruzzesi che hanno diritto al voto, quindi tutti coloro che hanno dai 18 anni in su, di decidere in una rosa di nove eleggibili, più o meno probabili, ai quali va aggiunto il quarto paracadutato da fuori regione, la meloniana ex M5S Rachele Silvestri di Ascoli Piceno.
Ed ora possiamo disegnare la nuova mappa del potere che i territori abruzzesi avranno in parlamento dal 26 settembre in poi. Partiamo dall’azionista di maggioranza, quindi da Pescara che, da sola, fa primeggiare in Abruzzo anche la relativa provincia perché può contare su tre eletti certi o quasi: Guerino Testa, di Fratelli d’Italia, lo è all’uninominale Camera-Pescara; Vincenzo D’Incecco, Lega, lo è quasi al proporzionale Senato, e Luciano D’Alfonso, lo è al proporzionale Camera. Una performance elettorale di Forza Italia, al proporzionale Camera, permetterebbe anche a Nazario Pagano di essere eletto con una buona probabilità che però si abbassa per quanto riguarda l’elezione al proporzionale Senato di Lorenzo Sospiri: la sua corsa è contro D’Incecco.
Spostiamoci all’Aquila, il secondo polo del nuovo potere politico abruzzese, dove troviamo altri due eletti certi: Luigi D’Eramo, segretario regionale della Lega, candidato al proporzionale Camera, e l’assessore regionale di Fdi, Guido Quintino Liris, che il centrodestra ha schierato all’uninominale Senato. Altro eletto certo, ma in questo caso ci spostiamo in provincia, è il segretario del Pd, Michele Fina, di Luco dei Marsi, candidato al proporzionale Senato. Infine, tra gli eleggibili al proporzionale Senato, c’è la 5 Stelle di Sulmona, Gabriella di Girolamo, ma il suo partito dovrebbe raggiungere quota 14%.
Passiamo a Chieti: il capoluogo resta secco. In provincia, invece, c’è il vastese Etelwardo Sigismondi, segretario regionale di FdI, che ha un seggio certo al proporzionale Senato. E non si escludono seggi al proporzionale Camera sia per il meloniano Antonio Tavani, sindaco di Fara San Martino, purché chi lo precede in lista, la Silvestri, opti per uno degli altri due collegi in cui è candidata (Latina o Ascoli Piceno) sia per la 5 Stelle Daniela Torto, di Bucchianico, che ha alte probabilità di farcela purché tenga a bada il concorrente diretto di Iv-Calenda, Giulio Sotanelli. Infine c’è Camillo D’Alessandro, Iv-Calenda di Arielli, atteso a un’ impresa al proporzionale Senato. Ma nulla è impossibile.
Chiudiamo con Teramo che non ha eletti certi ma eleggibili con probabilità medio alta. È il caso dell’assessora teramana Stefania Di Padova, se al proporzionale Camera dovesse scattare il secondo seggio per il Pd. Stesso discorso per la moscianese Marilena Rossi, seconda in lista al proporzionale Senato, se usciranno due seggi per FdI. E infine il rosetano Sottanelli che spera che la sua buona stella valga più delle cinque della Torto.