Acqua & Sapone, giorni decisivi per la società con 750 negozi 

La catena della bellezza più grande d’Italia al centro di un’operazione finanziaria: svolta vicina dopo 29 anni Trattativa per le 8 società del gruppo: l’imprenditore Barbarossa verso l’accordo con un fondo internazionale

PESCARA. A 29 anni dalla sua fondazione il gruppo Acqua & Sapone è vicino a una svolta: sono giorni decisivi per il futuro della catena più grande d’Italia nel settore della bellezza e dell’igiene. L’ipotesi è un cambio negli assetti societari: a breve il patron Enio Barbarossa, che insieme ai tre fratelli aprì il primo negozio affiliato nel 1988 a Montenero di Bisaccia, ancora prima dell’intuizione Acqua & Sapone con lo slogan “oltre la convenienza”, potrebbe annunciare la novità.
OTTO SORELLE La catena Acqua & Sapone è nelle mani di 8 società leader in Italia per la cura della persona e la pulizia della casa: è stata fondata nel 1992 sotto l’insegna Cedas dalla Gottardo spa, società che adesso, da sola, macina un fatturato di un miliardo di euro; in seguito la compagine si è allargata con l’ingresso di altre 7 imprese: Cesar, gruppo Sda, Leto, Lgm, Quamar, Reale Commerciale e Vdm Vaccaro Distribuzione Merci, ognuna con il 12,5%. È così che Acqua & Sapone è riuscita a raggiungere ogni zona d’Italia con oltre 750 punti vendita e ricavi per circa 800 milioni di euro. «Acqua & Sapone è in costante crescita e in continuo rinnovamento», recita la scheda aziendale. E non è soltanto una frase fatta: il fatturato, nel triennio 2017-2019, è aumentato dell’11,4% arrivando a quasi 20 milioni.
E ORA? Il futuro dell’azienda è al centro delle trattative. È fuori discussione il ruolo di Acqua & Sapone come protagonista del mercato italiano. Così come una posizione di primo piano dei Barbarossa: l’operazione in corso potrebbe portare i Barbarossa ad acquisire l’intero pacchetto societario. Ma l’affare non finisce qui: un’azienda in costante crescita si ritrova gli occhi puntati addosso dei grandi investitori internazionali e l’ipotesi potrebbe essere quella di un accordo tra un fondo di investimento internazionale – la stampa economica ha citato Hig Capital – e i Barbarossa. Per Acqua & Sapone sarebbe un cambio epocale: un passo indietro dei Barbarossa? Di certo, la famiglia resterebbe ma con un peso diverso. E proprio su questo fronte c’è attesa per l’annuncio ufficiale.
BARBAROSSA RESTA I dettagli dell’operazione sono coperti dalla riservatezza ma i Barbarossa hanno posto la loro condizione: rimanere protagonisti alla guida dell’azienda. Il progetto è crescere ancora e aumentare la presenza in Italia con l’acquisizione di altri negozi. Ma i quattro fratelli Barbarossa hanno anche un’altra esigenza: favorire il ricambio generazionale.
IL GRANDE AFFARE L’interesse di un colosso come Hig Capital per Acqua & Sapone si giustifica con i grandi numeri: i magazzini specializzati sono oltre 3.500 in Italia e più di 120 sono stati aperti nel corso del 2019. I numeri raccontano di un settore che non conosce crisi, nemmeno ai tempi del Covid: il mercato del beauty muove un fatturato di 10 miliardi di euro. Nel 2018, le prime dieci imprese in Italia hanno realizzato un fatturato di oltre 2,7 miliardi (più 9% rispetto all’anno precedente). E tra queste realtà, secondo la classificata stilata dalla società di consulenza Pambianco, ci sono proprio i gruppi che tengono le redini di Acqua & Sapone: Gottardo al primo posto, la Cesar al secondo e Quamar al quarto.
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