Addio a D’Ostilio storico avvocato  della banca Caripe 

Aveva 87 anni. Oggi l’ultimo saluto nella Chiesa del Mare Il figlio: «Era stimato e rispettato da colleghi e magistrati»

PESCARA. È stato per 33 anni il cuore e il motore dell’ufficio legale della Cassa di Risparmio di Pescara e Loreto Aprutino, negli anni in cui la storica banca pescarese rappresentava il più importante gruppo creditizio abruzzese, tra le realtà più solide del territorio.
L’avvocato Antonio D’Ostilio, 87 anni, molto conosciuto anche nel Foro di Pescara sia per il ruolo professionale ricoperto sia per le sue qualità umane, è venuto a mancare ieri all’affetto dei suoi cari.
Lascia i figli Giuseppe e Maurizio. I funerali si terranno oggi alle 16,30 nella Chiesa del Mare di piazza Primo Maggio, poco lontano dalla sua abitazione in via Balilla. Gli amici e i familiari lo descrivono come «un uomo sempre gioioso e disponibile, di innegabili qualità, legato alla sua terra, che ha vissuto il tempo migliore della nostra città».
«Era molto stimato e rispettato anche da avvocati e magistrati», racconta il figlio Maurizio, che ha raccolto il testimone del papà all’interno della banca Caripe, dove oggi ricopre il ruolo di vice direttore, «per inclinazione caratteriale era portato a stare in compagnia, era pronto alla battuta, allo scherzo, sempre nel rispetto della sensibilità altrui: tale condotta gli aveva fatto meritare il rispetto di amici, colleghi e conoscenti, tanto che, anche nel recente passato, oramai in pensione, non era difficile incontrarlo su via Nicola Fabrizi intento a scambiare una battuta o un ricordo nel corso delle sue lunghe passeggiate».
Antonio D’Ostilio si è diplomato al liceo classico D’Annunzio e, dopo la maturità, ha frequentato la facoltà di Giurisprudenza a Bologna, laureandosi in legge. Rientrato a Pescara, è stato assunto in Caripe. Nella sua carriera professionale c’è il ruolo da funzionario prima, ricoperto già in giovane età, e dirigente poi, ma soprattutto spicca la fondazione di una delle strutture più delicate della banca, ossia l’ufficio legale dell'allora Cassa di risparmio di Pescara e Loreto Aprutino (poi Banca Caripe). Ha incontrato di persona anche l’ex premier Giulio Andreotti in una convention della Democrazia cristiana a Pescara
«Credeva molto nei giovani, nelle loro qualità e spirito innovativo», raccontano i familiari, «tanto da non sottrarsi mai alle richieste di consigli o suggerimenti, sicuramente ritrovando in ognuno il volto dei figli, Giuseppe e Maurizio, cui era legatissimo». «Papà ha sempre conservato un profilo discreto», aggiunge il figlio Maurizio, «era sempre pronto ad aiutare gli altri, nella vita come nel lavoro. Gli volevano tutti un gran bene».
Commosso anche il ricordo di un altro collega della banca Caripe, Maurizio D'Antonio: «Rimane indelebile la sua capacità di cogliere il cuore dei problemi, il suo desiderio di cercare una soluzione, tenendo sempre presente di avere davanti delle persone con le loro sensibilità, debolezze e fragilità. Anche nelle situazioni più delicate e conflittuali è sempre riuscito a preservare l'aspetto umano. Sotto la sua guida il settore legale della banca è assurto a livelli di professionalità ed efficienza che gli hanno consentito di ricevere apprezzamenti unanimi tanto da rimanere sostanzialmente operativo oltre vent’anni dopo la sua uscita di scena per pensionamento, nel 1997». «È stato il punto di riferimento nelle situazioni di crisi o di conflitto sia societario sia imprenditoriale», ricorda D’Antonio, «con i vari presidenti della banca Caripe Spa, dei quali è stato collaboratore prezioso e insostituibile, com’è stato collega stimato degli avvocati del Foro di Pescara (e non solo) con cui ha collaborato, a volte scontrandosi ma sempre nell'ambito di un’assoluta correttezza umana e professionale. Ma è stato anche, e soprattutto, un indimenticabile collega di una generazione di dipendenti della banca Caripe, tanto che ancora oggi non c’è nessuno che non lo ricordi con affetto».
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