Addio a Gabriele Pierfelice il cavaliere panificatore

3 Maggio 2014

È scomparso lo storico fornaio, 60 anni di lavoro appreso fin dall’adolescenza Da Pertini il riconoscimento più prestigioso, oggi alle 15 i funerali alla pineta

PESCARA. La squadra speciale degli Artigiani di Pescara, quelli ai quali non può essere negata la A maiuscola perché padroni di un mestiere appreso in tutti i suoi segreti, perde un’altra delle sue punte. Gabriele Pierfelice avrebbe compiuto tra poco 60 anni di lavoro. Ne aveva 73.

Una vita per il pane, lui che era un maestro dell’arte bianca, conosciuta fin dall’adolescenza- appena 14enne- e subito diventata essenza della sua quotidianità. Nove anni dopo, era già titolare di un panificio. Un feeling immediato con un mestiere duro, che Gabriele aveva trasformato in opportunità di lavoro per decine di persone, aiutando tante famiglie in difficoltà.

Nel 1976, aveva venduto la sua prima azienda e si era trasferito dietro l’ex Aurum, dove si trova tuttora. Aveva acquistato un forno più grande, che gli aveva consentito di allargare il giro d’affari e di tirare su una delle aziende più conosciute in città, 350 metri quadrati tra negozio e laboratorio: pane, ma anche pasticceria, pizzeria, comunque prodotti artigianali di eccellenza.

Un progetto sorto dal nulla, figlio di quella passione per il lavoro che era la vera bussola di Gabriele Pierfelice. Non a caso, nel 1984 gli era stato conferito il prestigioso titolo di Cavaliere del lavoro. A consegnarglielo, il presidente Sandro Pertini. Un fiore all’occhiello che ancora oggi dà lustro all’insegna del Panificio Moderno, dove spicca anche il riconoscimento di “Attività storica” ottenuto l’anno scorso dal sindaco Mascia.

Grande tifoso del Pescara, Gabriele lo seguiva allo stadio con nipoti e amici. Il calcio era l’altra sua grande passione, al punto da spingerlo a sponsorizzare associazioni sportive dilettantistiche come il Pinetanova Calcio, di cui era stato presidente onorario.

Davanti alle amarezze, mai una parola fuori posto, neppure quando incrociava comportamenti scorretti. E con un cuore sempre vigile nel non far mancare un sostegno ad associazioni come la Caritas e l’Apostolato, nonostante che la crisi economica generale avesse preso a bussare anche al suo negozio. Un pensiero per i meno fortunati, un amore smisurato per la famiglia, che si riuniva sempre nella sua casa. Il suo timbro era la discrezione, anche nell’amore verso i propri cari, ai quali dimostrava con piccoli gesti la sua presenza e il suo affetto.

La stessa discrezione che lo ha accompagnato nell’ultimo viaggio, tre giorni fa, quando se ne è andato non senza la certezza di avere trasmesso ai familiari il suo immenso patrimonio di esperienza. Nell’azienda oggi gestita dai figli Anna, Paolo, Angela e Laura, con la moglie Elda e una decina di dipendenti, c’è tutta l’eredità di umiltà, onestà e umanità lasciata da Gabriele Pierfelice. Per chi gli ha voluto bene, l’occasione per un ultimo saluto è oggi alle 15, nella chiesa Stella Maris alla pineta.

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