Affitti, la Provincia farà causa al Comune

Testa ha dato mandato agli avvocati di riscuotere i vecchi affitti del Centro per l'impiego

PESCARA. La Provincia si prepara a portare in tribunale il Comune per riscuotere i vecchi affitti non pagati per i locali del Centro per l'impiego, in via Passolanciano. La cifra richiesta è di 847.653 euro. Intanto, è spuntato un documento riservato che fa luce sulla vicenda.

Si tratta di una lettera della Provincia, inviata nell'aprile del 2008 all'allora sindaco Luciano D'Alfonso, in cui si chiedeva all'amministrazione comunale il pagamento di 487.015 euro per l'affitto dei locali e il rimborso delle spese condominiali del Centro per l'impiego, nel periodo 2003-2006. Quella richiesta non avrebbe avuto seguito. E ora l'amministrazione provinciale è intenzionata a riscuotere il credito che, nel frattempo, si è quasi raddoppiato. Bisogna ricordare, in proposito, che una legge nazionale, la numero 56 dell'87 e una regionale, numero 76 del '98, impongono ai Comuni una compartecipazione alle spese sostenute dalle Province per i Centri per l'impiego.

VIA ALLE AZIONI LEGALI
Ieri, la giunta provinciale ha approvato una delibera con cui si incarica di dare mandato ad avvocati esterni per il recupero di crediti in materia di locazioni. Verranno avviate le azioni legali nei confronti degli inquilini morosi e di coloro che hanno contratti scaduti o inesistenti e continuano ad occupare gli immobili dell'ente. Per quanto riguarda il Comune, si tenterà, innanzitutto, una transazione sul pagamento degli oneri arretrati. Poi, eventualmente, si procederà legalmente. L'assessore comunale al bilancio Eugenio Seccia, del resto, ha già detto che la sua amministrazione non pagherà, in quanto l'obbligo del rimborso delle spese, stabilito dalla legge, sarebbe venuto meno nel 2003, quando il Centro per l'impiego si è trasferito dalla sede in affitto di via Doria, all'immobile di via Passolanciano, di proprietà della Provincia. Di parere opposto l'assessore provinciale al patrimonio Aurelio Cilli, il quale ha già avviato una diffida al Comune, mentre il presidente della giunta Guerino Testa ha ordinato un'indagine interna sugli affitti. «Se oggi ci troviamo di fronte a minori entrate», ha fatto notare il capogruppo Pdl in consiglio provinciale Angelo Faieta, «è per una leggerezza commessa dalle precedenti amministrazioni che, nel settore del patrimonio e degli affitti, hanno creato una giungla con canoni mai pagati e contratti volatilizzati».

UNA VECCHIA LETTERA
La Provincia aveva già richiesto, tre anni fa, al Comune il pagamento dei canoni arretrati per il Centro per l'impiego. Lo prova una lettera, spedita il 28 aprile del 2008, dall'allora dirigente del settore Sviluppo del territorio Antonio D'Angelo all'ex sindaco Luciano D'Alfonso. Nel documento venivano riportati gli importi da pagare anno per anno, nel periodo dal 2003 al 2006, dei canoni di locazione e delle spese di portierato, riscaldamento e per la fornitura di energia elettrica. Per gli affitti di quattro anni erano stati richiesti 399.089 euro, cioè 99.772 euro all'anno; per il portierato, 22.204 euro; per il riscaldamento, 40.224 euro; per l'energia elettrica, 25.496 euro. Totale, 487.015 euro. «Il servizio patrimonio», concludeva la lettera, «resta a disposizione per fornire la documentazione contabile giustificativa della ripartizione e per recepire eventuali proposte di dilazione del rimborso». Ma la risposta del Comune non sarebbe mai arrivata.

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