Aggressioni negli ospedali FdI: più forze dell’ordine

28 Settembre 2024

Il consigliere regionale D’Addazio chiede un aumento di controlli a Penne e Popoli «Le guardie giurate da sole non bastano, niente tagli al personale dell’accoglienza»

PENNE. Le aggressioni al personale medico e infermieristico aumentano ogni giorno sempre di più. L’ultima nel reparto di Oncologia del Santo Spirito di Pescara ha alzato ulteriormente l’asticella dell’allarme. Oltre alla sicurezza degli operatori, le nuove decisioni di Asl e istituzioni interessate potrebbero portare alla perdita di lavoro per gli operatori dell’accoglienza che lavorano, tramite la cooperativa che gestisce l’appalto, nella Asl di Pescara. Sono circa 30 le persone che si occupano dell’accoglienza all’interno del presidio pescarese e che ora rischiano il posto, la maggior parte delle quali sono di Penne. L’idea che trapela, infatti, sarebbe quella di aumentare il numero delle guardie giurare a discapito proprio dei dipendenti della cooperativa che gestisce l’accoglienza. Attualmente, durante il giorno, in tutto il nosocomio pescarese, sono presenti solo due guardie giurate: una in sala monitor e l’altra al Pronto soccorso. Due figure che, di fatto, devono sopperire alla problematiche quotidiane, con il posto di polizia che molto spesso, dal tardo pomeriggio alla mattina seguente, è chiuso.
Sulla questione interviene anche il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Leonardo D’Addazio, che ritene fondamentale l’inserimento delle forze dell’ordine e la salvaguardia dei posti di lavoro per il personale di accoglienza. «Occorrono misure urgenti e di buon senso contro l’incredibile escalation di violenza a danno dei medici e degli altri operatori sanitari dell’ospedale di Pescara. Il problema aggressioni si è verificato anche negli ospedali di Penne e Popoli. L’obiettivo è certamente dare uno stop agli episodi di aggressione dentro i reparti ospedalieri, con segnali e provvedimenti mirati che risultino efficaci e in aggiunta a quelli eventualmente già esistenti. In tal senso ho raccolto le preoccupazioni degli operatori del servizio di accoglienza, ben 30, a rischio di essere licenziati», sottolinea il consigliere regionale D’Addazio. «Parte di loro potrebbero perdere il posto di lavoro per dar spazio alle guardie giurate. In qualità di consigliere regionale ed ex sindacalista mi preme evidenziare l’importanza di preservare i posti di lavoro. L’impiego di ulteriori guardie giurate, a mio avviso, non rappresenta la soluzione alla problematica. Sicuramente queste figure professionali fungono da deterrente visibile contro il crimine, ma la loro capacità d’intervento è ampiamente limitata, come è noto anche agli autori di atti delinquenziali. Bene se l’organico verrà ampliato di qualche unità per presidiare non solo l’esterno e l’ingresso del Pronto soccorso, ma per garantire la massima sicurezza di tutti gli operatori sanitari e dei pazienti esiste un’unica soluzione: la presenza delle forze dell’ordine o dell’esercito».