Agli avvocati del Comune bonus d’oro: 218mila euro

Il regolamento del 2006 fa attribuire premi anche a fronte di cause perse Ai tre professionisti interni sono stati sbloccati gli arretrati di tre anni

PESCARA. Nel Comune al verde, in attesa di ricevere il via dal ministero per far partire la procedura di predissesto per risanare i conti in profondo rosso, spuntano sei atti dirigenziali per liquidare premi per 218.211 euro lordi ai tre avvocati interni dell’ente. I compensi vengono assegnati ogni anno ai tre professionisti, in base a un regolamento che risale addirittura al 2006, all’epoca della giunta guidata da D’Alfonso. Una norma dice espressamente che i premi sono dovuti, oltre agli stipendi mensili, per l’attività svolta dai legali nei vari tipi di giudizio. E ogni anno scoppiano immancabilmente le polemiche da parte di chi ritiene che sia un privilegio da abolire. Questo regolamento è stato modificato solo in minima parte, nel novembre scorso, dalla giunta per adeguarlo alla normativa nazionale, intervenuta successivamente, che obbliga gli enti a destinare una piccolissima porzione delle somme recuperate nei giudizi a favore del personale amministrativo dell’Avvocatura. Il grosso, cioè l’85 per cento delle somme, va comunque ai legali.

Pubblicati sei atti. Sono in tutto sei le determine dirigenziali che danno il via alla liquidazione dei premi agli avvocati del Comune. Quattro sono stati firmati dalla dirigente Paola Di Marco e due, quelli riguardanti i compensi della stessa dirigente, sono stati sottoscritti dal numero due dell’Avvocatura Marco De Flaviis. Leggendo i documenti, si scopre che i premi sono in realtà degli arretrati dovuti per gli anni 2009, 2010 e 2011. Ad ogni legale verranno liquidate due somme, una per ogni determina, decurtate del 15 per cento spettante al personale amministrativo dell’Avvocatura. E così i loro stipendi lievitano. Nel 2013, la Di Marco ha percepito 194.269 euro lordi, compresi i premi extra.

Questi i premi. Alla dirigente Paola Di Marco spettano per il 2010 26.641 euro, più altri 60.000, per un totale di 86.641 euro lordi. L’anno scorso, la stessa dirigente ha ricevuto ancora di più, cioè compensi professionali lordi, ossia arretrati relativi alle annualità 2009 e 2010, per 114.273 euro.

L’avvocato Marco De Flaviis, invece, riceverà 21.770 euro, come compensi per il 2010 e 47.614 euro, riferiti alle annualità 2010 e 2011. Totale, 69.384 euro. Lievemente più basso il premio per il terzo avvocato interno del Comune Lorena Petaccia. A lei andranno 47.614 euro, per gli anni 2009, 2010 e 2011 e 14.572 euro, per il 2009 e 2010. Totale, 62.186 euro. Sommando tutti i compensi si arriva a 218.211.

Ecco il regolamento. Ma perché gli avvocati del Comune hanno diritto ogni anno a questi compensi d’oro extra stipendio? Tutto parte da una delibera, redatta dalla stessa dirigente Di Marco e approvata dalla giunta il 22 gennaio 2005, contenente il regolamento per la ripartizione dei compensi professionali spettanti agli avvocati interni. Poi, il 21 settembre del 2006 è stata approvata dalla giunta un’altra delibera, in esecuzione della precedente, in cui sono stati ribaditi gli stessi principi. Ossia, «ai dipendenti dell’ente», si legge all’articolo 1, «in possesso dell’abilitazione all’esercizio della professione forense, con qualifica dirigenziale e/o categoria D, incaricati del patrocinio del Comune di Pescara in sede giudiziale ed extragiudiziale, sono corrisposti i compensi professionali dovuti ai sensi dell’articolo 37 del contratto nazionale area dirigenza e dell’articolo 27 del contratto nazionale del personale non dirigente». Tali compensi, spiega il regolamento, sono dovuti per l’attività svolta nei giudizi innanzi a tutti gli organi di giurisdizione ordinaria, amministrativa e speciale, sia con esito favorevole per l’ente, sia in caso di transazione, cioè di accordo tra le parti. Anche in caso di sconfitta del Comune, l’erogazione dei compensi è lo stesso dovuta, seppur in forma limitata alle questioni decise con esito favorevole per l’ente. L’ammontare dei compensi viene stabilito sulla base dei tariffari professionali degli avvocati.

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