Al voto 64 sindaci per i vertici Aca In corsa Brandelli e Alessandrini 

Venerdì scade il termine per le candidature: l’elezione del nuovo cda è in programma il 7-8 giugno La presidente uscente tenta la riconferma, ma spunta anche l’ex primo cittadino: «Ci sto pensando»

PESCARA. Il consiglio di amministrazione dell’Aca è in scadenza. Il 7 e l’8 giugno, l’assemblea dei sindaci dei 64 Comuni soci dell’azienda acquedottistica si riunirà per eleggere il nuovo cda. Ed è già partita la corsa per individuare i nuovi amministratori, ossia un presidente e due consiglieri.
L’Aca ha già pubblicato l’avviso per le candidature: per le domande c’è tempo fino alle 23,59 di venerdì 27 maggio. Non si sa, al momento, quanti potranno essere gli aspiranti presidenti e consiglieri. Ma negli ambienti politici sono già emersi due nomi, quello della presidente uscente Giovanna Brandelli e quello dell’ex sindaco di Pescara Marco Alessandrini, il quale, contattato ieri dal Centro, non ha escluso una sua candidatura. «Ci sto riflettendo», ha detto.
In vista di questo importante appuntamento, i partiti sono già in fibrillazione. Il centrodestra, salvo ripensamenti, sembra orientato a voler riconfermare Giovanna Brandelli per altri tre anni. Il centrosinistra, invece, spera nella scesa in campo di Marco Alessandrini per poter riconquistare la roccaforte dell’Aca, l’azienda che gestisce le reti idriche di ben 64 Comuni, tra cui quelli della provincia pescarese, alcuni del Chietino, compreso il capoluogo e del Teramano.
Ovviamente, saranno i sindaci a votare ognuno in base alle proprie quote, ma le decisioni, come è accaduto in passato, vengono prese dalle segreterie dei partiti. E le scelte del centrodestra potrebbero prevalere, considerando che i Comuni più grandi, come Pescara e Montesilvano, sono in mano alle amministrazioni di centrodestra. Per questo, c’è chi considera molto probabile la riconferma di Brandelli alla presidenza. L’eventuale candidatura di Alessandrini potrebbe, però, far cambiare le previsioni. Tuttavia l’ex sindaco, se non dovesse farcela ad essere eletto presidente, potrebbe entrare nel nuovo cda, magari al posto del consigliere uscente, l’ex assessore regionale Donato Di Matteo o dell’altro componente del cda, l’ex assessore del Comune di Cepagatti Pierpaolo Canzano.
Ma è tutto da vedere. Quello che è certo è che tra i requisiti richiesti nel bando figura quello di una «comprovata competenza in campo gestionale, ovvero esperienza professionale o qualificazione scientifica e culturale di alto livello». Requisito che il presidente uscente possiede. Brandelli è ingegnere chimico, iscritto nell’apposito albo professionale dal 2001. Si è occupata di progettazione per diverse grandi aziende abruzzesi e ha acquisito numerose esperienze nel campo ambientale. Marco Alessandrini, invece, è avvocato iscritto all’albo dal 2000. Ha fatto diverse esperienze in campo politico e amministrativo, prima come assessore al contenzioso, poi come consigliere comunale e, infine, come sindaco di Pescara dal 2014 al 2019.
La carica di presidente è molto ambita, perché parliamo di un’azienda che gestisce, oltre all’acqua di 64 Comuni, gli appalti milionari già avviati per il rifacimento delle reti idriche e il potenziamento del depuratore di Pescara. Da qui, il grande interessamento della politica locale.
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