Alba Adriatica

Alba Adriatica, amministrazione sotto accusa per il ponte di legno e lungomare

9 Dicembre 2025

Il gruppo di opposizione: «La struttura sul Vibrata si sta deteriorando, è necessaria la manutenzione. E nel cantiere sulla riviera vengono violate le prescrizioni sugli scavi in prossimità dei pioppi»

ALBA ADRIATICA. Occhi puntati di Siamo Alba sul ponte ciclopedonale sul torrente Vibrata e i lavori del lungomare. Quanto alla prima questione, il gruppo di opposizione chiede un intervento urgente di manutenzione del ponte in legno «che versa in uno stato di progressivo deterioramento che rende urgente un intervento di manutenzione, al fine di evitare un ulteriore peggioramento delle condizioni strutturali e un conseguente aumento dei costi di ripristino», sostiene la minoranza. «L’ultima manutenzione straordinaria è stata effettuata nel 2018 e, al termine di oltre sette mesi di lavori, il ponte è stato riaperto in sicurezza al transito. Allo stato attuale alcune parti in legno, sia del tavolato di pavimentazione sia delle paratie laterali, risultano visibilmente danneggiate per usura. Si ricorda che nel 2022, la città aveva ricevuto rassicurazioni in merito a un intervento di manutenzione sul ponte». Siamo Alba chiede all’assessore ai lavori pubblici Giuliano Vallese «se siano in programma interventi di manutenzione concertati con il Comune di Martinsicuro, al fine di evitare il ripetersi di situazioni di forte degrado».

Sempre Siamo Alba torna a porre l’attenzione ai lavori di riqualificazione del lungomare. Oltre alle varianti progettuali, alle modifiche relative al contestato taglio di pioppi e agli slittamenti della tabella di marcia, il gruppo politico chiede chiarezza sul futuro della viabilità del lungomare Marconi. «Vorremmo sapere, in particolare, se l’amministrazione intenda introdurre un unico senso di marcia nel piano urbano del traffico, alla luce del mancato accoglimento delle proposte di inversione presso via Isonzo o via Quasimodo», fa rilevare Siamo Alba, «quali sono le cause esatte dei ritardi e quali responsabilità tecniche o amministrative siano state accertate, chi sosterrà i costi dei rifacimenti e delle correzioni necessarie al manto della pista ciclabile e agli interventi eseguiti in modo non conforme e se la giunta comunale intenda predisporre una variante progettuale specifica del verde, per assicurare coerenza paesaggistica e continuità delle specie arboree, se il direttore dei lavori e l’agronomo incaricato siano a conoscenza delle violazioni alle prescrizioni sugli scavi in prossimità dei pioppi, se sia stato valutato il rischio di compromissione delle aree di attesa della Protezione civile nelle piazzette Montale e Quasimodo». Insomma, per l’opposizione ci sono aspetti poco chiari e anche mancate ottemperanze ad alcune prescrizioni. La battaglia prosegue ancora nonostante l’anno che verrà sarà quello in cui la maxi opera da oltre sei milioni di euro sarà riconsegnata alla città entro ’avvio della prossima stagione estiva.

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