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Alessandrini incassa l’appoggio di Corneli

PESCARA. L’ipotesi era che si sarebbe accordato con Luigi Albore Mascia, il sindaco uscente e ricandidato del centrodestra, stando anche a quanto aveva dichiarato in una recente intervista. Ma ieri...

PESCARA. L’ipotesi era che si sarebbe accordato con Luigi Albore Mascia, il sindaco uscente e ricandidato del centrodestra, stando anche a quanto aveva dichiarato in una recente intervista. Ma ieri Florio Corneli è tornato sui suoi passi, anche in virtù del fatto che fino a poco tempo fa, oltre ad essere stato consigliere comunale del Partito democratico, di questo ne è stato presidente cittadino, e ha dato il proprio endorsement al candidato sindaco del centrosinistra Marco Alessandrini. Lo ha annunciato durante una conferenza stampa, nella quale ha spiegato i motivi. «La nostra era una lista», ha ricordato riferendosi a Pescara a colori, «che si era formata in base al programma. In primis, ci eravamo concentrati sull’occupazione, sullo sviluppo economico della città e sull’ecosostenibilità». «Su questo, avevamo specificato», ha continuato Corneli, «che chi avesse fatto propri i nostri punti principali, avrebbe ricevuto il nostro appoggio».

Ma la scelta su Alessandrini è caduta soprattutto poiché, secondo l’ex presidente del Pd cittadino, sarà lui a salire domenica sera al vertice di Palazzo di città. «La nostra premura», ha chiosato pragmaticamente Corneli, «è che il nostro programma venga sì sottoscritto, ma soprattutto applicato. E siccome noi immaginiamo che sarà Alessandrini il nuovo sindaco, all’unanimità, i componenti della lista Pescara a colori hanno votato per l’accordo con lui. Non si può fare un accordo con chi poi non andrà a governare».

«Ci eravamo sentiti tempo fa», ha rivelato Alessandrini che ha incassato l’appoggio di Corneli per il ballottaggio di domenica. «E d’altronde, quella di Florio», ha riflettuto l’aspirante sindaco, «mi è sembrato un passaggio naturale, visto che abbiamo passato insieme cinque anni all’opposizione nel consiglio comunale». «Ovviamente», ha sottolineato in conclusione Alessandrini, «per quest'accordo non abbiamo parlato di strapuntini da assegnare qua e là», tanto per sgombrare il campo dalle illazioni che dopo il patto vorrebbero Corneli assessore.

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