PESCARA

All'Adriatico 11 anni fa la tragedia di Piermario Morosini

Una scena, quella del 25enne centrocampista dell'Atalanta che cade di peso sul campo del Pescara, dificile da dimenticare

L'Atalanta ricorda sui propri canali ufficiali Piermario Morosini, ex giocatore del settore giovanile morto in campo a Pescara con la maglia del Livorno il 14 aprile 2012 per cardiomiopatia aritmogena. Gli è stata dedicata la Curva Sud dello stadio di Bergamo, che sarà oggetto della ricostruzione in estate come ultima tranche del restyling
del Gewiss Stadium di Bergamo.

"Ricorre oggi l'undicesimo anniversario della scomparsa di Piermario Morosini tragicamente scomparso a Pescara il 14 aprile 2012 - si legge -. Il tempo scorre, non si ferma mai così come mai Piermario sarà dimenticato. Oggi come ieri tutta l'Atalanta lo ricorda con grande commozione e immutato affetto perché Piermario è sempre con noi".

Si stava giocando Pescara-Livorno, della 35ª giornata del campionato di Serie B. Da una parte c’era il Pescara con Marco Verratti, Lorenzo Insigne e Ciro Immobile insieme nella stessa squadra, che poco più di un mese dopo conclusero il campionato al primo posto con 90 gol fatti, oltre trenta in più della seconda. Dall’altra c’era il Livorno, che nonostante stesse provando a ritornare in Serie A – come poi effettivamente accadde, l’anno successivo – si trovava in difficoltà e a ridosso della zona retrocessione. Tra quelli schierati titolari a Pescara quel 14 aprile c’era Piermario Morosini, centrocampista bergamasco di proprietà dell’Udinese che a luglio avrebbe compiuto 26 anni.

Alla mezzora del primo tempo gli avversari stavano provando a reagire e si erano portati in attacco. Morosini, che era all’altezza della tre quarti di campo, sulla sinistra, cadde improvvisamente a terra, di petto, senza avere nessuno vicino; poi si rialzò e cadde all’indietro e ancora in avanti, sulle ginocchia, prima di crollare definitivamente a terra.

Ci vollero alcuni secondi perché tutti si fermassero, richiamati dalle urla di un compagno di squadra, Pasquale Schiattarella, lì vicino in quel momento. Arrivarono poi i medici delle due squadre, Manlio Porcellini del Livorno ed Ernesto Sabatini del Pescara, che iniziarono a praticargli il massaggio cardiaco e la ventilazione artificiale. Morosini fu portato all’ospedale Santo Spirito di Pescara e alle 17, circa un’ora e mezza dopo la sospensione della partita, il decesso per arresto cardiaco, anche se – aggiunsero in medici – era arrivato già morto in ospedale e le operazioni a cui era stato sottoposto non erano servite.

Sulla sua morte fu aperta un’inchiesta e a luglio dello stesso anno furono comunicati gli esiti dell’autopsia disposta dal pubblico ministero di Pescara: Morosini era morto di cardiomiopatia aritmogena, malattia di probabile origine genetica, causa di anomalie funzionali e non prevenibile, proprio perché di origine genetica.

Nato a Bergamo il 5 luglio 1986, dopo gli inizi nella Polisportiva Monterosso, club del suo quartiere, Morosini vinse uno scudetto Allievi Nazionali nel 2002 in nerazzurro senza mai giocare da professionista nella squadra della sua città.