Alla piccola Dogliola il record delle contravvenzioni in Abruzzo

22 Novembre 2016

Il comune del Chietino con 370 residenti, nel 2014 ha incassato 212 euro per abitante. Nella Top 5 regionale altri tre centri teatini. E Teramo leader tra i capoluoghi

ROMA. E’ Dogliola, in provincia di Chieti, l’incubo numero uno degli automobilisti abruzzesi (e non). In un solo anno, il 2014, a furia di multe e sanzioni stradali ha incassato ben 77.720 euro. Ma a pagarli non sono stati tanto i dogliolesi, quanto gli sventurati automobilisti che sono incappati nel suo leggendario (e contestatissimo) autovelox piazzato sul fondo valle Trigno, e che hanno versato nelle casse comunali l’equivalente di 212 euro per ogni abitante. Un record, appunto. Che assicura al comune sulla Trignina il primo posto tra i 291 comuni dell’Abruzzo nella graduatoria degli incassi della polizia stradale, seguito da Civita d’Antino (Aq) con 179 euro, Tufillo (Ch) con 119 e San Martino sulla Marrucina (Ch) con 107. Tutti nella top 100 dei comuni italiani dove i vigili sono più cattivi.

Piccoli ed esosi. Una classifica che, secondo i dati elaborati dall’associazione Openpolis, è guidata da un paesino nelle Marche, Serravalle di Chienti (Mc), che grazie al suo infernale autovelox è riuscito a portare a casa nel 2014 ben 831 euro e mezzo per ogni abitante. Secondo posto per la lombarda Comabbio (Va) con 781 euro e terzo per Rocca Imperiale (Cs), in Calabria, con 629. Quanto a Dogliola, ha conquistato la ventiseiesima posizione nazionale su quasi 8 mila comuni, mentre Civita è al numero 34, Tufillo al 65 e San Martino al 73.

Abruzzo on the road. E gli altri municipi d’Abruzzo? Non sembrano un pericolo per le tasche degli automobilisti: ben 198 sindaci, su 291, nel 2014 hanno incassato meno di 1 euro per abitante. Come Castellafiume (Aq), fermo a 99 centesimi, o Villa Sant’Angelo (Aq), zero virgola zero. Ma non è detto che duri. Secondo i calcoli dell’Adn Kronos, infatti, nei bilanci di previsione dei comuni gli introiti delle multe sono in aumento vertiginoso: + 20 per cento nel 2015 rispetto al 2014 e +30 per cento nel 2016. «I comuni ormai usano gli autovelox al puro scopo di aumentare le entrate e rimpinguare i bilanci ridotti all’osso dai tagli alla spesa pubblica», s’indigna Simone Baldelli (Forza Italia), vicepresidente della Camera dei Deputati e nemico numero uno, in Parlamento, dei sindaci furbetti che «fanno cassa con la scusa della sicurezza stradale». Spiega: «Tutta la provincia italiana è ormai piena di autovelox-trappola. Ci sono centinaia di piccoli comuni che campano e prosperano tagliando la gola agli automobilisti di passaggio. Uno scandalo».

[[(standard.Article) "Sorpresa e stupore", i sindaci reagiscono alla classifica delle multe in Abruzzo

Multe e sprint. Soprattutto se si paragonano gli introiti di Dogliola & Co. con quelli delle grandi città: Dogliola batte perfino Milano, che con le multe porta in cassa solo 102 euro l’anno per abitante, mentre Civita d’Antino incassa il doppio di Firenze, Tufillo vale il doppio di Roma e di Torino, e Casacanditella (60 euro) batte Bologna, Verona, Venezia. E avanti così: Campotosto (Aq) coi suoi 37 euro per abitante incassa più di Genova, mentre Spoltore (Pe) e Avezzano umiliano a suon di multe anche Catania, ferma a quota 20 euro, che è esattamente quello che incassa Sulmona (Aq). Quanto a Bari, si fa bagnare il naso perfino da Cupello (Ch), sia pure per pochi centesimi (18,74 contro 18,57) e Trieste mette in cassa un centesimo meno di Canzano (Te). Fanno ridere, al confronto, gli incassi di Teramo (11 euro), Chieti (10 euro e 66 centesimi) e Pescara (1 euro e 28 cent). Per non parlare dell’Aquila: zero euro.

Guerra stradale. Verrebbe da ridere, se non ci fosse da piangere. Perché su molte strade d’Abruzzo, dalla Trignina alla superstrada del Liri, ormai siamo alla guerra. E anche paesini che, come Scurcola Marsicana, nel 2014 avevano incassato pochi spiccioli, oggi si sono convertiti all’infernale apparecchio: sulla Tiburtina le multe fioccano e i ricorsi pure. Il comitato ProTrignina ha già impugnato decine di multe inflitte da autovelox non regolarmente segnalati, e il Codacons Abruzzo ha avviato una class action contro gli impianti non tarati come prevede la normativa. Non è raro, infatti, che il marchingegno sia fuorilegge: «Non viene segnalato alla prefettura, non viene tarato tutti gli anni, viene piazzato a tradimento dove è possibile fare più multe» denuncia Baldelli. Non solo: «Il Codice della strada obbliga i sindaci a reinvestire il 100 per cento degli introiti degli autovelox in opere per la sicurezza stradale, ma non lo fa quasi nessuno. I soldi finiscono per finanziare sagre di paese, cene, facciate di municipi, e cose così». Non è giusto e nemmeno legale, ma nessuno controlla. Nemmeno in Abruzzo.

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