Allarme “abbuffata alcolica” a Pescara: uno su dieci ha meno di 14 anni

Il seminario con Serd e Alcolisti anonimi: «I ragazzi non chiedono aiuto». La psicologa Pedone: «La dipendenza è la punta dell’iceberg, spesso il malessere ha radici nell’infanzia»
PESCARA. Sempre più minorenni, soprattutto ragazzi, abusano di alcol. Un fenomeno diffuso sul territorio, così come nel resto d’Italia, è quello del “binge drinking”, ossia l’assunzione di più bevande alcoliche (solitamente 5) in un’unica occasione di consumo. Una “abbuffata alcolica”, che vede in prima linea i giovanissimi. Preoccupano i numeri tracciati dagli ultimi report: in Italia si registrano 39mila accessi l’anno al pronto soccorso per coma etilico, derivante dalla pratica del binge drinking. E un paziente su dieci ha meno di 14 anni. In Abruzzo il trend è più o meno lo stesso, con picchi di accesso in pronto soccorso che si registrano nel fine settimana o nelle giornate di festa. A Pescara, nella sola giornata di Ferragosto, dieci ragazzi finiti in coma etilico, hanno fatto ricorso alle cure del 118.
L'Abruzzo, in base ai dati pubblicati dall'Istituto superiore di sanità e riferiti al biennio 2023-2024, si colloca per consumo di alcol al 48,2%. Un dato al di sotto della media nazionale (57,7%), ma comunque rilevante. Il punto è che, nonostante il disturbo da uso di alcol sia tra le dipendenze patologiche che causa le maggiori problematiche sulla salute fisica e mentale ed enormi costi, spesso viene sottovalutato. «E il più delle volte i giovani sottovalutano il problema e non chiedono aiuto», spiega Maria Carmela Pedone, dirigente psicologa del Serd, il Servizio per le dipendenze della Asl di Pescara, diretto da Gerardo Guarino. Dai dati sulla presa in carico si evince proprio questo: dal 1° gennaio scorso ad oggi, non ci sono minori di 20 anni che hanno deciso di rivolgersi al Serd. Oltre 300 le persone attualmente seguite con un afflusso maggiore di pazienti, tra i 40 e i 59 anni. «I giovani vengono da noi solo in casi gravi, come il ritiro del patentino o casi di violenze e quindi di reati», riferisce Pedone.
Ieri mattina, in Comune, proprio per sensibilizzare i più giovani, l’area Abruzzo Molise degli Alcolisti anonimi ha organizzato il seminario “Dipendenza da alcol: dai problemi agli interventi. Una via d’uscita esiste: Alcolisti anonimi”. Un’iniziativa che ha visto la collaborazione del Serd e dell’assessorato alla Pubblica istruzione. Presenti gli studenti delle scuole medie “Tinozzi” e “Mazzini”, e delle superiori Mecenate, Acerbo e Di Marzio-Michetti.
«Il sintomo della dipendenza», spiega ancora Pedone, «è la punta dell’iceberg. Frequentemente rileviamo un malessere sottostante che magari ha radici nell’infanzia, in una carenza relazionale e comunicativa. Importante, il lavoro di rete che promuove esperienze che superano l’isolamento e la vergogna, consentendo l’accettazione del non giudizio». L’iniziativa di ieri ha visto anche la partecipazione del sindaco Carlo Masci e dell’assessore Valeria Toppetti. I ragazzi presenti, nel corso dell’incontro, hanno compilato dei biglietti anonimi con delle richieste specifiche, poi raccolte in una scatola. Un modo per renderli protagonisti attivi dell’incontro.
Sono dodici i passi del recupero seguiti dall’area Abruzzo Molise degli Alcolisti anonimi, spiega la coordinatrice Anna. «È bene precisare che oggi (ieri ndr) abbiamo parlato di alcolisti e non di alcol. Noi trattiamo coloro che chiedono aiuto, che escono dal Serd, perché con loro abbiamo stabilito un rapporto di collaborazione. L’alcolista è una persona che ha una compulsione: dopo il primo bicchiere, non ha il controllo. Questo viene appunto dato dal programma di giorno in giorno, di 24 ore in 24 ore. E pensare di procedere per step rappresenta un supporto fondamentale. Mi spiego: oggi non bevo, domani si vedrà. E pian piano, di 24 ore in 24 ore, si raggiunge una lucidità che dura settimane, mesi e anni. L’alcolista non è più considerato un debito sociale, ma un capitale sociale». I primi passi da compiere sono dunque quelli dell’accettazione, dell’affidamento e dell’introspezione personale.
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