«Casa di riposo senza ascensore», è polemica a Penne

I lavori non consentono più il passaggio dall’ala attigua dell’ospedale. Per accedere alle visite si è costretti a transitare da un vicolo esterno con i ciottoli che crea disagi a chi è in carrozzella e ai suoi familiari
PENNE. La casa di riposo ‘De Sanctis Del Bono di Penne’ della Asp di Pescara (Azienda pubblica di servizi alla persona) è da sempre senza un ascensore che consenta un’uscita agevole per le persone sulla sedia a rotella. Fino a poco tempo fa, però, essendo attigua all’ala antica dell’ospedale San Massimo, si riusciva a far passare gli ospiti dall’interno dell’ospedale. Ma ora, per i lavori di ristrutturazione del San Massimo, tutto è diventato più complicato, con disagi per utenti e familiari. A raccontarlo, e a chiedere interventi immediati, è la moglie di un ospite della struttura. «Mio marito non deambula ed è costretto sulla sedia a rotelle e, come succede anche nella struttura, non c’è possibilità di trasportare la persona agevolmente. Il trasporto avviene attraverso un viottolo molto impervio e con grande difficoltà», racconta la signora Concetta Gelsumino.
«Fino a qualche tempo fa riuscivamo a evitare questo disagio passando dall’ala antica dell’ospedale San Massimo, fino ad arrivare all’ascensore che porta ai vari piani e poi all’uscita del pronto soccorso. Ma da qualche tempo gli addetti, considerati anche i lavori di ristrutturazione del San Massimo, hanno precluso la possibilità di accedere all’ascensore che dal piano primo porta al secondo per poi arrivare all’uscita. Viviamo una condizione davvero difficile, e non parlo solo per mio marito, ma anche per gli altri ospiti della casa di riposo. Della situazione ho informato sia il sindaco Gilberto Petrucci sia l’avvocato Claudio Parroccini, direttore generale della Asp Pescara», continua la signora Gelsumino.
La struttura De Sanctis Del Bono, destinata all’accoglimento di persone autosufficienti e non in situazioni fisiche, sociali e familiari di difficoltà per le quali sia stata accertata l’impossibilità di permanere nell’ambito familiare, ospita oggi 24 utenti in modo permanente e due in modalità solo diurna. L’edificio si trova in via Orfanotrofio, nella parte più alta del centro storico pennese. «Spero», conclude la cittadina, «che si prenda in seria considerazione la grave difficoltà che non solo io, ma tutti gli ospiti della casa di riposo si trovano a dover affrontare al momento dello spostamento per le varie visite. Si tratta di un grave problema, oltretutto dedicato alle persone di terza età, bisognosi di cure continue», conclude.
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