Allegri: ci riproveremo Agnelli: «Orgogliosi del nostro cammino» 

Cristiano Ronaldo: «Anno fantastico e ora... il Pallone d’Oro» Buffon in lacrime: «Maledizione, non ce ne gira bene una»

CARDIFF. La gioia sul volto, le mani sulla Champions numero 12 del Real Madrid e sul quinto Pallone d'Oro, per uguagliare il rivale di sempre Leo Messi. Cristiano Ronaldo, chiude un anno fantastico, aperto dalla vittoria in Champions a Milano, ai rigori sull'Atletico, proseguito con il trionfo con il Portogallo nell'Europeo, con il Mondiale per club, il quarto Pallone d'Oro e la doppietta in finale alla Juve. «È stata una stagione fantastica: abbiamo vinto anche il titolo di campioni di Spagna, sono capocannoniere della Champions e abbiamo vinto per due anni di seguito, come mai nessuno prima. Che dire? Il quinto Pallone d'Oro? Vediamo. Ma sì, sì che lo vinco...». Gigi Buffon, invece, ha appena smesso di piangere quando si presenta in tv per spiegare l'ennesimo tracollo in una finale europea. Il portiere della Juventus, il magone in gola e gli occhi lucidi che trattengono a stento la delusione mentre la compagna Ilaria D'Amico in tribuna non riesce a farlo, è convinto ci sia una specie di maledizione sui colori bianconeri. «La delusione è grande», ammette, con voce commosso, «perché pensavamo di avere fatto tutto il necessario per vincere. Grandissimo primo tempo, nel quale abbiamo messo in difficoltà il Real. Ti lascia a bocca aperta l'episodio che non ne gira mai bene uno. Per vincere questa coppa bisogna essere più forti di tutto. Nella ripresa la loro classe, la loro forza, la loro attitudine a vincere queste sfide si sono viste e hanno vinto meritatamente». Andrea Agnelli non sembra scomporsi dopo il 4-1 di Cardiff. Il presidente, appena finita la partita, è sceso in mezzo al campo ed è andato a consolare i giocatori e lo staff tecnico, ad uno ad uno. «Sono sereno, siamo sereni. Innanzi tutto c'è in noi un sentimento d'orgoglio e la consapevolezza di avere raggiunto una dimensione europea. Abbraccio tutti e, nella prossima stagione, saremo più cattivi. In tutti noi c'è sempre la volontà di migliorarsi e di crescere. Questa è una competizione nella quale se ti distrai in finale per 15' non alzi il trofeo», le parole del numero uno del club bianconero. Che poi aggiunge: «Il mio compito è di giudicare l'annata, non il quarto d'ora di gioco, e su questo siamo orgogliosi». Anche il presidente della Fifa, Gianni Infantino, elogia la «Juve», che «ha giocato un gran primo tempo». «Ma il Real Madrid è stato impressionante. Grande finale, ha vinto il migliore. La Juve ha fatto una grande stagione e ha giocato un gran primo tempo», le sue parole.
Massimiliano Allegri ha la delusione dipinta sul volto. «Sono orgoglioso di quello che hanno fatto i ragazzi nel corso della stagione. Nel primo tempo abbiamo giocato bene, nel secondo tempo ci muovevamo di meno, abbiamo passato un quarto d'ora in sofferenza, poi una deviazione ha causato il 2-1. A quel punto abbiamo un po’ mollato, anche perché Pjanic aveva un problema al ginocchio». E poi: «Nella gestione della partita l'anno prossimo dobbiamo rivedere qualcosa, ai ragazzi posso solo dire grazie».
Allegri resta alla Juve, lo conferma lui stessa nella notte di Cardiff: «L’obiettivo è ripartire per disputare una grande Champions, rivincere il campionato ed essere competitivi in Coppa Italia».
Prima però, «dobbiamo riposarci. Quanto fatto resta nella storia, ai ragazzi va detto grazie e questa sconfitta sarà un ulteriore stimolo per provare di nuovo a vincere». L’anno prossimo finale Champions a Kiev, chissà!
In serata il tweet della società: “It’s time to proud”, è tempo di essere orgogliosi. Un slogan per analizzare una stagione di grande livello, chiusa con una delusione.