Una delle ambulanze della cooperativa sociale “First aid One Italia”

PESCARA

Ambulanze e appalti milionari truccati: coop sequestrata, la Asl è parte offesa

Tra le accuse ai tre amministratori turbativa d’asta, frode e caporalato per turni di 12 ore. Dalle indagini risulta che la sanificazione dei mezzi avveniva anche dopo 80 viaggi

PESCARA. C'è anche la Asl di Pescara fra le diverse aziende sanitarie parti offese in un’inchiesta ad ampio raggio avviata dalla procura di Pavia su una serie di appalti truccati per servizi di ambulanze. Gli uomini della Guardia di finanza di Vigevano hanno posto sotto sequestro la Cooperativa sociale “First Aid One Italia” (con sede legale a Pesaro), affidataria di appalti pubblici in tutta Italia, fra cui Pescara, Pavia, Roma Milano, Perugia e Ancona, per un valore superiore agli undici milioni di euro.

Il gip ha disposto anche il sequestro preventivo di 200 mila euro a carico dei tre principali indagati, i fratelli di Messina Francesco e Antonio Calderone e Luciano Saccomando, amministratori sulla carta e di fatto della Coop con sede legale a Pesaro. Fra i reati contestati, turbativa d’asta, frode nelle pubbliche forniture, caporalato e altro ancora. «La cooperativa», si legge nella nota delle Fiamme gialle, «agiva tramite prestanomi al fine di occultare la costante presenza ed effettiva direzione aziendale da parte di Francesco Calderone, già condannato per turbata libertà degli incanti nel 2017, che aveva escogitato il mezzo per aggiudicarsi tutti gli appalti (si parla almeno di una dozzina di gare): proporre prezzi talmente bassi che talvolta superavano il limite della anti-economicità e assicurare, solo formalmente, una folta flotta di mezzi».

Prezzi bassi, secondo l'accusa, ottenuti anche dallo sfruttamento dei lavoratori e dal numero dei mezzi impiegati che era sensibilmente inferiore a quello previsto dal contratto. La Asl di Pescara sottoscrisse il suo contratto con la Coop il 13 marzo 2019 per un valore di circa 6 milioni di euro soltanto per il primo lotto, per servire Pescara, Popoli e Penne con le proprie ambulanze destinate ai servizi di trasporto secondari come trasferimenti e spostamenti dei pazienti: un accordo che doveva avere una durata quadriennale. 

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