Loreto Aprutino

Antonio, 47enne di Pescara, trovato morto nella casa di comunità: indagano i carabinieri

9 Ottobre 2025

L’uomo era in cura da un anno in una comunità di Loreto Aprutino, trovati sotto il suo letto 10 grammi di cocaina. Disposta l’autopsia, i militari indagano su un telefono

LORETO APRUTINO. Lo hanno provato a rianimare per oltre 40 minuti, ma purtroppo non c’è stato nulla da fare. È morto nella casa di comunità “La casa nel sole”, in contrada Schizzetto, frazione di Loreto Aprutino, Antonio Magistro, 47 anni, di Pescara.

Da oltre un anno, Magistro era in cura nella struttura di recupero e reinserimento che da tempo opera sul territorio. Sarà ora l’autopsia disposta dal pm ad accertare le cause del decesso e capire se il 47enne avesse fatto uso di droga nelle ore precedenti al decesso. Libero professionista, specializzato nel settore delle pratiche assicurative, Antonio Magistro era originario della zona di Porta Nuova, a Pescara. Poi, la caduta nel tunnel della droga che lo aveva portato nella casa di comunità. «Non era mai accaduta una cosa del genere», dice al Centro la responsabile Mariella Galvani che ricorda il 47enne con affetto.

LA SCOPERTA Poco prima dell’alba di lunedì scorso, è partito l’allarme quando un ragazzo, originario di Giulianova, che alloggia nella stessa camera del 47enne si è accorto della tragedia. Antonio Magistro era riverso sul pavimento. Immediato l’arrivo dei primi operatori della struttura che hanno provato a rianimarlo in attesa dell’arrivo del 118. Le manovre salvavita sono andate avanti per oltre 40 minuti, ma per il 47enne non c’è stato nulla da fare e i medici hanno constatato il decesso. Sono poi partite subito le indagini dei carabinieri di Loreto e Penne che hanno ascoltato alcuni ragazzi della comunità e la responsabile.

LA DROGA IN CAMERA Durante i rilievi, la scoperta in camera da letto in cui dormiva il 47enne di circa 10 grammi di cocaina. Da qui, il quadro si è complicato e solo dall’autopsia si capirà se c’è correlazione tra il decesso e l’eventuale uso dello stupefacente. Le indagini si allargano poi su come il 47enne si sarebbe potuto procurare la droga, considerando i controlli serrati della comunità. Nell’ultimo periodo, il 47enne si era recato a Isernia per un corso di formazione in vista di un futuro lavoro. Al rientro nella struttura sembrerebbe che il 47enne, fermato dai carabinieri, sia risultato negativo agli esami tossicologici effettuati dalla struttura. Ultimo dei familiari a incontrare l’uomo era stata la madre, durante la consueta visita della domenica in comunità. Le indagini si concentrano anche sulla ricerca di un telefono, ora sparito, con cui il 47enne effettuava chiamate. E ora la famiglia, assistita dall’avvocato Gianluigi Amoroso, è chiusa nel dolore, attorno ai due figli che l’uomo lascia. «Mio figlio non faceva uso di droga», spiega la madre, «Antonio voleva uscire al più presto da quella struttura e per questo stava cercando lavoro, facendo in anticipo di corsi di formazione. Vogliamo sapere al più presto come la droga sia entrata lì dentro e come è morto Antonio. Siamo pronti a collaborare con la giustizia».

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