Appalto Asl gonfiato, le pressioni ai politici

Gli imprenditori indagati cercavano i vertici della Regione per avere favori. In un'intercettazione l'ex funzionario Asl D'Intino dice: "D’Amario fa quello che dice Prodi". Ma per la polizia si parla di Chiodi. Spuntano contatti con Pagano e Castiglione

PESCARA. «Questo direttore fa tutto ciò che gli dice Prodi». Lo dice, al telefono, l'ex funzionario Asl Franco D'Intino finito sotto inchiesta con altri quattro per l'appalto gonfiato del polo materno-infantile dell'ospedale. Secondo la squadra mobile, però, il direttore generale della Asl di Pescara Claudio D'Amario non prende ordini da «Prodi» ma dal presidente della Regione «Chiodi». Nelle migliaia di pagine dell'indagine sull'appalto lievitato da 2,3 a 7 milioni di euro si parla anche degli intrecci tra l'imprenditoria e la politica. E che consiglieri e assessori siano interessati alla gestione della sanità lo dimostra anche una frase intercettata di D'Amario: «Anche la politica ci ha detto che ha bisogno di quest'opera», rivela.

Ma i lavori, cominciati nel 2007, sono fermi ancora e il cantiere resta sequestrato: intanto, il pm Gennaro Varone ha chiesto cinque rinvii a giudizio per D'Intino, per l'imprenditore della ditta Cre Giulio e per il collaboratore Giacomo Piscitelli, per gli architetti Alfonso Colliva e Damiana Bugiani, accusati, a vario titolo, di corruzione, truffa e falso. L'udienza preliminare si aprirà il prossimo 2 febbraio.
POLITICI. E proprio l'imprenditore e Piscitelli, così dicono le carte della squadra mobile, avvicinano «personalità politiche regionali» per fare «pressioni» su D'Amario. Nell'informativa si parla del presidente Pdl del consiglio regionale Nazario Pagano, dell'assessore regionale Pdl Alfredo Castiglione e della consigliera regionale Nicoletta Verì, vicina a Grande Sud, tutti e tre non indagati e mai coinvolti in questa inchiesta. Di Prodi-Chiodi si parla in una telefonata tra Giuseppe Marino (non indagato) e D'Intino. Marino: «Il senatore Tancredi è una persona molto influente?». D'Intino: «Tancredi è dell'area teramana, quindi molto vicino a Prodi, ehm, è chiaro che questo direttore, così come si è palesato, fa tutto ciò che gli dice Prodi e penso che è la persona giusta». Negli atti c'è scritto che D'Intino «dice Prodi erroneamente» perché intende «Chiodi».

«PAGANO ONESTO».Nel rapporto si parla di un incontro da concordare con Pagano: «Già il 7 novebmre 2009 Piscitelli chiedeva a Luca Smarelli (non indagato, ndr) informazioni su Pagano e la natura dei rapporti che questi aveva con Verì e Castiglione. Smarelli riferiva che certamente i rapporti erano buoni precisando che Pagano era persona "abbastanza onesta" e sicuramente avrebbe acconsentito a un incontro».

CASTIGLIONE.Anche gli altri chiamano i politici: «Renzo Lauriti (marito di Bugiani, non indagato, ndr) attraverso Castiglione, cercava di condizionare a proprio vantaggio (facendo proseguire i lavori) le decisioni del direttore generale Asl ma si trovava di fronte a un ostacolo inaspettato: un rifiuto». Ecco un'intercettazione. Lauriti: «Io sono uscito adesso da (Castiglione) il quale stamattina alle 8 ha visto il dj (direttore generale)...». Colliva: «Sì». Lauriti: «Gli ha riportato il messaggio che io gli avevo lasciato». Colliva: «Sì». Lauriti: «Eh, la risposta... anche un po' risentita di Alfredo che gli ha dato il dj... è stata, dice: "So io quello che devo fare, non mi pressare. So che sono persone di fiducia, lascia perdere"». Stavolta, scrive la Mobile, D'Amario «non poteva soddisfare le richieste sentendosi al centro di un'inchiesta alla quale gli indagati avevano fatto più volte riferimento. In altre circostanze, D'Amario non aveva avuto difficoltà a soddisfare le richieste di Lauriti e Colliva ai quali venivano affidati incarichi ben retribuiti».

ENAC.La Mobile, poi, «evidenzia anche alcune conversazioni nel corso delle quali era Castiglione ad attivarsi per far ottenere un incarico presso l'Enac a Colliva che però non risultava iscritto all'albo dei collaudatori».

AUGURI A VERI'.Chiamata dagli indagati, Verì, presidente commissione regionale Sanità, concede un incontro ma poi chiude le porte e, quando Piscitelli le fa gli auguri di Natale, risponde così: «Non c'è bisogno degli auguri».

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