Italia nostra e il progetto contestato 

Area di risulta, minacce di ricorso

PESCARA. Tornano alla carica le associazioni per bocciare il nuovo progetto di riqualificazione dell’area di risulta, promosso invece dal comitato di Valutazione di impatto ambientale, che prevede l’i...

PESCARA. Tornano alla carica le associazioni per bocciare il nuovo progetto di riqualificazione dell’area di risulta, promosso invece dal comitato di Valutazione di impatto ambientale, che prevede l’inserimento della futura sede unica della Regione. Ieri è intervenuto di nuovo il direttivo della sezione Gorgoni di Italia nostra Pescara.
«Basta spacchettare l’area in lotti più piccoli e farli passare uno alla volta all’esame regionale», si legge in una nota dell’associazione, «da tecnici sono diventati contabili in quel comitato: hanno letto le memorie di chi aveva obiezioni da fare, hanno ascoltato le osservazioni e poi in due righe, ignorando del tutto quelle argomentazioni senza contestare nessuna di esse, hanno avallato lo stratagemma del Comune: un pezzo alla volta passerà tutto».
«Ognuno», prosegue il direttivo della sezione Gorgoni di Italia nostra, «può vedere, invece, che la questione aree di risulta è unitaria e indivisibile e rappresenta un’emergenza ambientale ed urbanistica al centro di Pescara».
«Il comitato Via», fa notare l’associazione, «come le tre scimmiette non sente, non vede e non ha parlato nemmeno durante le audizioni per colloquiare con chi si è rivolto ad esso chiedendo conoscenza e partecipazione. Coprire in questo modo gli enti locali è il contrario della funzione a cui sono chiamati. Valuteremo se fare ricorso; comunque ci prepariamo a porre la questione nelle prossime occasioni e soprattutto in sede di Valutazione ambientale strategica di cui abbiamo chiesto l’applicazione».