FARINDOLA. È morto dopo un'operazione, e un calvario durato oltre un anno, Federico Frattarola. Il 27enne di Farindola è deceduto a seguito dell'ultima operazione alla quale era stato sottoposto il 30 settembre scorso nel tentativo estremo di migliorare la sua complicatissima situazione.

Il giovane farindolese per oltre un anno aveva vissuto un vero e proprio calvario, dopo che nell'agosto del 2024 era stato investito a Montesilvano mentre era in sella alla sua moto. Lo scontro era stato talmente violento da provocargli danni permanenti. Era stato poi ricoverato in un centro riabilitativo all’avanguardia, nelle Marche, nel tentativo di recuperare, ed era stato sottoposto a diversi interventi. L’ultima operazione, però, non ha portato gli effetti sperati.

Domenica scorsa, alle 14.30, si è tenuto il discorso funebre in sua memoria, nella sala del regno dei testimoni di Geova, in contrada Remartello a Loreto Aprutino. Prima dei funerali, tramite un legale, la famiglia Frattarola ha richiesto l’esame autoptico affinché potessero essere accertate le circostanze che hanno portato alla sua morte. Sia a Farindola che a Penne, dove aveva frequentato l’istituto tecnico Guglielmo Marconi, Federico era molto conosciuto. Lavorava nell’impresa edile di famiglia, la EdilMa Costruzioni srl, e nel frattempo viveva una vita gioiosa e piena di interessi.

«Federico era un ragazzo straordinario, con tante idee anche in ambito turistico e imprenditoriale. Lavorava con la ditta del padre, ma era molto attivo anche nella vita del paese», racconta il sindaco di Farindola Luca Labricciosa. «Tutta la nostra comunità si è stretta in questi giorni accanto alla sua famiglia. Parlando con il padre c'era speranza che la situazione, dopo l'ultima operazione potesse prendere una piega decisamente positiva, ma qualcosa non è andato per il verso giusto. Farindola perde un ragazzo buono, generoso e pieno di vita. Non ci sono altre parole da aggiungere. Siamo addolorati per quanto accaduto», ribadisce il sindaco.

Da tutti i suoi conoscenti Federico era considerato come un ragazzo allegro e con tante passioni che coltivava con entusiasmo. Le sue più grandi passioni erano senza dubbio la moto e la montagna. Amava andare con la sua moto da cross in mezzo alla natura, così come fare escursioni nelle montagne abruzzesi. Negli anni si era appassionato anche al mondo delle birra artigianale, tanto da arrivare primo classificato all'accademia Birrai Artigiani di Noventa Padovana. Poi, a fermare tutto, quel maledetto incidente e il calvario, per lui e la sua famiglia, durato uno anno. Fino all’epilogo che ha spazzato via tutte le speranze di poterlo finalmente riabbracciare come un tempo.

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