Il consigliere di Rifondazione presenta un’interrogazione al sindaco Mascia e chiede di rivelare il patto segreto tra Comune e Regione

Aree di risulta, bufera sul progetto per gli uffici

Acerbo boccia la proposta del presidente Chiodi: «E' un tentativo di speculazione edilizia»

PESCARA. Un progetto pilota per le aree di risulta, illustrato nei giorni scorsi dal presidente della Regione Gianni Chiodi, ha messo in allarme Rifondazione comunista. Il consigliere Acerbo ipotizza un tentativo di speculazione edilizia.

Per questo ha presentato un'interrogazione al sindaco Luigi Albore Mascia per avere un chiarimento sulla proposta di Chiodi rivolta anche ad altri Comuni capoluogo. Sono in tutto quattro i progetti pilota, chiamati Jessica (Joint european support for sustainable investment in city areas), che verrebbero finanziati con fondi comunitari. Per Pescara, l'investimento previsto è di 107 milioni di euro per realizzare edilizia direzionale e un parcheggio nelle aree di risulta. In parole povere, si tratta di uffici. 

Maurizio Acerbo teme, in sostanza, che il centrodestra stia lavorando dietro le quinte per far passare interventi non previsti nel piano regolatore. Tra l'altro, a febbraio dell'anno prossimo scade il vincolo, posto dalle Ferrovie nel contratto di compravendita delle aree di risulta, che obbliga il Comune a non realizzare volumetrie nei 12 ettari intorno all'ex stazione.  «L'articolo 37 delle Norme tecniche di attuazione del piano regolatore», afferma Acerbo, «prevede che tale area vada intesa essenzialmente come vuoto urbano, in cui deve essere prevalente la funzione di parco centrale in superficie e di parcheggi interrati al servizio del centro commerciale naturale esistente e funzionali alla creazione di zone pedonalizzate».

«Le altre funzioni pubbliche consentite», continua il consigliere di Rifondazione comunista, «sono quelle relative all'interscambio dei mezzi di trasporto pubblico, possibilmente nel rilevato ferroviario, soprattutto attraverso la creazione di parcheggi, anche interrati».  Da qui le conclusioni di Acerbo.  «E' evidente», sottolinea, «che il prg vigente non preveda destinazioni direzionali nell'area di risulta». L'esponente di Rifondazione chiede, quindi, al sindaco di rivelare i contenuti del presunto accordo con la Regione. 

Ma l'assessore all'urbanistica Marcello Antonelli getta acqua sul fuoco. «Si tratta solo di uno studio di cui non conosciamo ancora i dettagli», ha fatto presente, «questo studio ci dice che per finanziare i parcheggi debba essere realizzato un centro direzionale. Non ci trovo nulla di scandaloso in questa proposta». (a.ben.)

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