Aree di risulta, ora si può costruire

Scade il vincolo decennale. L'assessore Antonelli: l'urbanistica non è ferma

PESCARA. Uffici, abitazioni e anche centri commerciali: sulle aree di risulta si può costruire di tutto. Ciò che era vietato in passato, ora si può fare, almeno sulla carta. Il vincolo decennale, che costringeva il Comune a realizzare solo parcheggi, verde e spazi culturali, è scaduto.

Adesso non ci sono più obblighi e l'ente ha, in teoria, le mani libere per realizzare ciò che vuole su quel terreno di 13 ettari, nel cuore della città, sfuggito finora al cemento.
L'amministrazione comunale, accusata di aver paralizzato lavori pubblici e urbanistica, sembra intenzionata a dare finalmente un'accelerata per riqualificare quelle aree. L'occasione è ghiotta e la sfida è grande. Finora nessun sindaco è mai riuscito nell'intento. Ma ora che sono saltati i vincoli, fissati dieci anni fa durante la stipula del contratto di compravendita tra l'ex società Metropolis, proprietaria delle aree e l'allora sindaco Carlo Pace, potrebbe essere più facile.
L'amministrazione ha già un'idea di come muoversi. Lo hanno confermato ieri sia il sindaco Luigi Albore Mascia, che l'assessore all'urbanistica Marcello Antonelli. Il progetto dell'architetto Antonio Monestiroli, che prevedeva parcheggi interrati, mediateca-biblioteca e un enorme parco, lasciato in eredità dalla precedente giunta, finirà in soffitta. «Non aveva le gambe per camminare», ha detto Antonelli.

L'intenzione, invece, è di avviare un bando per un project financing, cioè la procedura che consente a un ente pubblico di realizzare un'opera a spese dei privati, in cambio di una contropartita. «Non faremo come D'Alfonso che aveva ceduto mezza città a Toto per realizzare i parcheggi», ha assicurato Mascia. Il project financing servirà, innanzitutto, per costruire parcheggi a silos o interrati: dipenderà dai costi. Ma non si escludono ulteriori interventi per uffici, case e negozi, ricorrendo ovviamente a una modifica del piano regolatore.
L'assessore all'urbanistica ha parlato, in proposito, di studi di fattibilità per verificare cosa è possibile realizzare. Il sindaco si è spinto oltre ipotizzando strutture a servizio dei parcheggi e del vicino centro commerciale naturale. «Si può pensare a spazi commerciali», ha detto il sindaco, «che non siano in contrapposizione con le attività esistenti. Ovviamente, qualsiasi decisione verrà presa sentendo le associazioni». «Vedremo di ridurre al minimo l'impatto delle abitazioni», ha affermato.

Antonelli ha anche rivelato che è in fase avanzata la predisposizione di un accordo di programma con Centostazioni per la riqualificazione della stazione centrale.

L'assessore si è quindi difeso dall'accusa lanciata dal Pd sabato scorso. Il Partito democratico ha parlato di urbanistica della città totalmente bloccata da due anni. «Il settore urbanistica del Comune», ha osservato, «non è affatto fermo, come sostiene erroneamente il consigliere del Pd Enzo Del Vecchio. Abbiamo ereditato una situazione a dir poco disastrosa al quarto piano del palazzo comunale. In due anni abbiamo restituito fiducia ai dipendenti, abbiamo ricostruito le pratiche aperte, quando negli uffici non c'erano neanche i documenti acquisiti in seguito alle inchieste giudiziarie». «Ma soprattutto», ha concluso, «abbiamo predisposto atti importanti, la maggior parte dei quali fermi in consiglio comunale a causa del becero ostruzionismo del centrosinistra, come nel caso del Piano particolareggiato relativo alla riorganizzazione della zona sud di Pescara».

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